(foto Ansa)

EDITORIALI

Il greggio di Mosca nella morsa delle sanzioni

Redazione

Pochi mercati di sbocco per sostituire l'Europa, prezzo più basso del 50 per cento rispetto al Brent e costi maggiori per via della logistica che cambia. Così le misure occidentali fiaccano i proventi della Russia

Nonostante la diffidenza di alcuni commentatori le sanzioni occidentali sul petrolio russo hanno già iniziato a dare risultati e nel corso del 2023 intaccheranno profondamente i proventi di Mosca. Dal 5 dicembre l’Unione europea ha interrotto le importazioni via mare di greggio dagli Urali, riducendo del 90 per cento quello che una volta era il principale mercato della Russia. Allo stesso tempo, Ue e G7 hanno stabilito che chiunque voglia accedere ai servizi finanziari occidentali del settore – assicurazioni delle petroliere ma non solo – potrà farlo solo dimostrando di comprare il petrolio russo a meno di 60 dollari al barile. 

Una cifra generosa. Dall’entrata in vigore di queste misure infatti lo spread tra Ural e Brent è aumentato pesantemente nonostante il prezzo del Brent continuasse a scendere. Tradotto: la Russia sta incassando a malapena 40 dollari al barile in un momento in cui tutti vendono intorno a 80 dollari, uno sconto del 50 per cento. Se togliamo da questi ricavi i costi di estrazione e di trasporto – saliti a causa dell’aumento dei giorni di viaggio delle navi per coprire distanze più lunghe verso i nuovi mercati – risulta evidente l’efficacia delle politiche sanzionatorie. Ma oltre ai profitti, a calare sono anche i volumi. 

La Russia non riesce a diversificare a sufficienza i mercati alternativi all’Europa, la lista di acquirenti è limitata a un gruppo ristretto dominato da India, Cina e in misura minore dalla Turchia. Su una media di quattro settimane i volumi delle esportazioni via mare sono diminuite di oltre 500 mila barili al giorno. Adesso il Cremlino potrebbe reagire con un taglio della produzione, ma in questo caso India e Cina aumenterebbero gli acquisti dai fornitori del medio oriente. L’invasione dell’Ucraina è una guerra su più fronti. Su quello militare la Russia riesce ancora a fare molte vittime, ma nell’estenuante e costosa battaglia economica le armi dell’occidente sono nettamente superiori.

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