editoriali
Dove porta l'ottimismo della Fed
Powell rassicura i mercati, ma indica una svolta. Conseguenze per noi
L’economista britannico Ralph George Hawtrey diceva che quella del banchiere centrale è un’arte. Chissà se Jerome Powell ha ricordato queste parole prima del suo discorso di Jackson Hole, ma non c’è dubbio che le banche centrali hanno bisogno di inventiva. Il presidente della Fed ha mandato un messaggio rassicurante. La variante Delta e l’aumento dei prezzi sono fiammate che non cambiano una tendenza di più lungo periodo: il Covid-19 regredisce e l’economia cresce in modo sostanzioso, e ciò riguarda anche l’occupazione. Quanto ai prezzi scenderanno presto all’obiettivo del 2 per cento.
In base a questo ottimismo della ragione è possibile cominciare il cammino, sia pur progressivo, verso la normalità. Ciò significa che probabilmente già dal Fed Open Market Committee del prossimo 26 settembre l’acquisto di titoli verrà ridotto rispetto agli attuali 120 miliardi di dollari al mese, mentre i tassi di interesse resteranno ancora di poco sopra lo zero. Wall Street ha reagito in modo positivo. Avanti con giudizio, ma la strada è tracciata.
Quali conseguenze ci saranno sulla Bce? A Francoforte c’è una energica spinta per tornare verso una politica monetaria meno espansiva. La pressione viene dalla Bundesbank e da altre banche centrali nordiche. Christine Lagarde ha resistito confermando l’approccio di Mario Draghi.
Nell’area euro ci sono segnali di forte ripresa della congiuntura (e l’Italia viaggia tra i primi vagoni), mentre la campagna vaccinale sta contrastando finora i pur pesanti colpi di coda della variante Delta. La svolta della Fed alimenta la linea degli ortodossi. Il tapering potrà anticipare una stretta monetaria che preoccupa paesi come l’Italia. Il fabbisogno dello stato per il 2021 ammonta a circa 500 miliardi di euro e verrà coperto dalle istituzioni europee e soprattutto dalla Bce. Un cambio di passo, ancor più se repentino, metterebbe a rischio la ripresa italiana e in serio pericolo i conti pubblici. La partita è aperta, Ignazio Visco deve giocare bene le sue carte.
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