Christine Lagarde, presidente della Bce (Ansa) 

il bollettino mensile

Bce: "Forte crescita nel terzo trimestre, ma attenzione alla variante Delta"

Redazione

Secondo Francoforte la ripresa economica mostra segnali incoraggianti: si tornerà ai livelli pre crisi a inizio 2022. "Nel medio periodo l'inflazione dovrebbe aumentare, pur mantenendosi al di sotto dell'obiettivo del 2 per cento"

La strada è ancora lunga ma la ripresa economica dell'eurozona continua, mostrando segnali positivi e prospettive incoraggianti, nell'immediato e nel breve periodo: secondo il bollettino mensile della Banca centrale europea, pubblicato questo mattina, la situazione tornerà ai livelli pre crisi nel primo trimestre del 2022, trainata dai buoni risultati degli ultimi mesi.

 

L'economia dell'area dell'euro ha registrato un recupero nel secondo trimestre e, con l'allentamento delle restrizioni, procede verso una forte crescita nel terzo trimestre”, si legge nel documento della Bce che tuttavia non esclude contraccolpi legati alla pandemia, che resta ancora un'incognita: "Sebbene la riapertura di ampi settori dell'economia stia sostenendo un forte recupero dei servizi, la variante Delta del coronavirus potrebbe smorzare la ripresa di questi ultimi, soprattutto nel comparto del turismo e dell'ospitalità”.

 

Quanto all'inflazione, la Banca ribadisce che i prezzi aumenteranno nel medio periodo ma si tratta di rialzi temporanei che verranno riassorbiti,  e dunque l'inflazione resterà sotto il target del 2 per cento: “Dovrà trascorrere ancora un po' di tempo – spiega il rapporto - prima che le ripercussioni della pandemia sull'inflazione vengano meno. Con la ripresa dell'economia, sostenuta dalle misure di politica monetaria, l'inflazione dovrebbe aumentare nel medio periodo, pur mantenendosi al di sotto dell'obiettivo fissato dalla Bce”. A Luglio, era stata proprio Christine Lagarde, presidente Bce ad annunciare la svolta di Francoforte in materia di inflazione, fissando appunto la soglia al 2 per cento, nel solco delle politiche inaugurate negli scorsi anni da Mario Draghi durante la sua esperienza europea, con lo scopo di agire sulle aspettative dei mercati in modo da far crescere i prezzi.

 

L'altro rischio evidenziato dalla Bce è quello relativo alle “strozzature dal lato dell'offerta”, che rischiamo secondo quanto stimato dall'istituto di rallentare “la produzione nel breve termine”. Sul fronte occupazione, il bollettino registra che un moderato miglioramento, con il numero dei beneficiari di misure di integrazione salariale in calo, ma che resta comunque elevato: “Nel complesso, si registrano ancora 3,3 milioni di occupati in meno rispetto al periodo antecedente la pandemia, soprattutto fra i più giovani e i lavoratori meno qualificati". Per questa ragione, la Bce giudica ancora "essenziali" politiche in grado di sostenere significativamente l'ambito del lavoro.

 

Positive, infine, le reazioni dal mondo della finanza, con le borse europee che hanno accolto il bollettino della banca europea con incrementi di segno positivo: Londra avanza infatti dello 0,07 per cento, Milano dello 0,26, Francoforte dello 0,19 e Parigi dello 0,5.

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