L’Italia mantiene il primato europeo nei consumi e negli sprechi di acqua potabile. Lo certifica il rapporto annuale dell’Istat, presentato la scorsa settimana, secondo cui nel 2018 il prelievo pro capite si è assestato sui 419 litri al giorno, in lieve calo (per la prima volta) rispetto all’anno precedente. Le dispersioni – stimate come differenza tra i volumi immessi in rete e quelli erogati – raggiungono i 156 litri al giorno, con una grande variabilità territoriale: solo un terzo delle regioni registra perdite inferiori al 35 per cento, mentre nella metà dei casi va perduto più del 45 per cento. Questo fenomeno, inoltre, è più accentuato nel Centro-Sud, dove maggiori sono i problemi di scarsità. Da cosa dipende?
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