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editoriali

Lo scostamento dal virus (ben fatto)

Redazione

Gualtieri stanzia 25 miliardi. Ora bisogna spendere, poi faremo i conti

Prima 3,6, poi 7,5, adesso 25 miliardi. Gli stanziamenti del governo contro il coronavirus aumentano al ritmo del contagio, specie in Lombardia e nel nord, i polmoni del nostro sistema produttivo. Metà delle risorse annunciate è destinata all’emergenza sanitaria, l’altra metà a una fase due della ripartenza economica. Difficile però dividere i due momenti, visto che già oggi molte aziende sono chiuse, e ancora di più dopo l’ulteriore stretta della Lombardia che verrà seguita da altre regioni. Addetti al turismo, ristorazione e alberghi sono in cassa integrazione, milioni di partite Iva è senza fatturato. Perciò sarà fondamentale evitare furbizie del passato, quando nelle misure su terremoti e altri disastri si sono infilati interessi che non c’entravano nulla.

 

Il governo sembra avere scelto la saggezza con la garanzia pubblica sulla sospensione di mutui, la cassa integrazione per le piccole imprese (oggi non coperte) coinvolte, congedi parentali per i figli a casa, tutto entro una soglia di reddito. Professionisti e autonomi fuori dall’orbita di sindacati e associazioni industriali vanno egualmente tutelati sospendendo la riscossione di tasse e contributi. E’ ovvio che gli stanziamenti urgenti andranno anche alla sanità, magari ricordando che quota 100 ha ridotto (oltre alle risorse econmiche) anche il personale esperto nelle corsie.

 

Bruxelles non ha fatto una piega di fronte a una manovra in debito per 20 miliardi che porterà a superare il 3 per cento di deficit. Lo spread ha proseguito la discesa, a 192 punti. Significativamente due quotidiani francesi di opposta tendenza, Le Monde e Le Figaro, hanno titolato “Italia in quarantena, Europa in ordine sparso”. La sola voce forte è di Angela Merkel che invita i governi a sostenere sforzi straordinari e a non chiudere le frontiere, che non serve contro l’epidemia.

 

Tornando all’Italia, è importante che il ministro Gualtieri abbia ottenuto uno scostamento così importante in accordo con l’Europa e senza spaventare i mercati, ma deve spendere bene questi soldi, che pure probabilmente non basteranno. A differenza delle altre crisi ora c’è liquidità e banche più solide. Trasformare uno choc acuto in una crisi temporanea dipende da noi.