Il premier Conte a Milano: visita alla Borsa (foto LaPresse)

Perché suoni la campanella?

Redazione

Conte festeggia a Piazza Affari, ma il suo governo sta frustando la Borsa

Il premier Giuseppe Conte ha aperto la sua giornata a Milano con una visita a Piazza Affari dove ha suonato la campanella – rituale che, a differenza di Wall Street dove inaugura tutti i giorni gli scambi, in Italia è riservato alle occasioni speciali o per dare il benvenuto in Borsa alle nuove società. Una visita che solo in parte ricalca quella dei suoi predecessori Matteo Renzi e Mario Monti, perché nessuno dei due aveva suonato la campanella e apposto la firma sul grande libro dei ceo delle aziende quotate.

 

Del resto, ci voleva un gesto rappresentativo, per non dire scenografico – all’evento non erano ammessi giornalisti, ma solo cameraman e fotografi – per sancire una svolta nei rapporti tra il governo gialloverde e il mondo finanziario. Sono recenti i tempi in cui i componenti dell’esecutivo lanciavano le loro invettive contro i mercati, indicandoli come i luoghi in cui hanno sede i “poteri forti” e dove “i signori dello spread” orchestrano complotti contro l’Italia. Ed è stato proprio il suono di queste parole, insieme con quello delle esternazioni incontrollate sui conti pubblici, a fare da sottofondo al rialzo dello spread nel periodo di massimo scontro tra Palazzo Chigi e Unione europea sulla legge di Bilancio. Le perdite subite dai mercati in quella fase sono state solo in parte recuperate, tra la fine del 2018 e l’inizio di quest’anno.

   

Secondo i calcoli della Fondazione Hume nella sua periodica ricognizione su quanto è diminuita la ricchezza degli italiani dopo il voto del 4 marzo, le perdite virtuali di Borsa, obbligazioni e titoli di stato subite da operatori italiani ammontano a 76,2 miliardi di euro. A questi bisogna aggiungere 37,1 miliardi persi da Banca d’Italia e investitori esteri detentori di titoli di stato italiani. Così la tappa di Conte a Palazzo Mezzanotte non è stata casuale. “La Borsa è un’infrastruttura utile al paese e capace di attrarre capitali”, ha detto il premier dimenticando che l’autorità che vigila sui mercati, la Consob, è senza presidente da quasi cinque mesi e che il governo da lui presieduto ha appena abolito l’Ace, incentivo fiscale introdotto dal governo Monti nel 2011 proprio per rafforzare il capitale sociale delle imprese attraverso la quotazione.

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