Pierre Moscovici (foto LaPresse)

In vista dell'Eurogruppo Moscovici frena gli entusiasmi dei gialloverdi

Mariarosaria Marchesano

Attesa per l'incontro tra Conte e Juncker sulla manovra, ma il commissario agli Affari economici dice che il deficit italiano e quello francese sono due casi non paragonabili

Milano. Prima i conti pubblici dell'Italia, ora quelli della Francia che, per placare la protesta dei gilet gialli punterebbe a sforare il tetto del 3 per cento del rapporto deficit-pil (indiscrezioni di stampa parlano del 3,4 per cento). La mossa di Macron sembrava potesse offrire un assist al premier Giuseppe Conte, che in serata deve incontrare a Bruxelles il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, per cercare di trovare un accordo sulla manovra economica intorno al 2,1 per cento. Oggi però è arrivato lo stop di Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari economici e monetari, che in un'intervista al Parisien ha smorzato gli entusiasmi gialloverdi. Il paragone con l'Italia "è allettante ma sbagliato – ha detto Moscovici – perché sono due situazione totalmente diverse". "La Commissione europea sorveglia il debito italiano da tanti anni", cosa che invece non ha "mai fatto" per la Francia.

 

Lo scenario europeo resta piuttosto movimentato anche per il voto di sfiducia alla premier britannica Theresa May, sembra non dispiacere ai mercati europei che oggi sono tutti positivi, con Piazza Affari che guadagna lo 0,8 per cento dopo le prime due ore di negoziazioni. Bene anche Londra, Francoforte e Parigi. Lo spread è in discesa a 284 punti base, con i rendimenti sui bpt intorno al 3 per cento.

 

Maggiore flessibilità sulla manovra

La chiave di lettura del progresso dei mercati di oggi è duplice. La decisione francese di sforare, ancora una volta, i parametri del deficit, seppure in presenza di un debito pubblico nettamente inferiore rispetto a quello dell'Italia, potrebbe indurre la Commissione europea a essere più flessibile nella trattativa con Roma, con la prospettiva che venga disinnescata la procedura di infrazione che i mercati considerano in questo momento il maggior rischio. A ogni modo le questioni dei conti pubblici di Italia e Francia saranno entrambe affrontate dall'Eurogruppo sui cui si focalizza l'attenzione degli investitori. In secondo luogo, il clima positivo sulle Borse europee è anche alimentato dalle speranze di una distensione nella disputa commerciale fra Stati Uniti e Cina, come dimostra il gran balzo che ha fatto stanotte il mercato di Tokyo (più 2,15 per cento). Il governo di Pechino avrebbe anche in mente di abbassare i dazi sulle auto prodotte in America, mentre la cfo di Huawei, Meng Wanzhou, è stata scarcerata su cauzione. Anche se, su questo fronte, nulla si può dare per scontato, come dimostrano le comunicazioni via Twitter discordanti del presidente americano Donald Trump.

 

Generali verso la conferma di Galateri, Ferragamo bocciata dagli analisti

Intanto, sul sul listino di Milano, è particolarmente positiva la performance dei comparti utility, telecomunicazioni e alimentari. In fondo alla classifica, sensibili ribassi si manifestano nel comparto chimico. Tra le migliori azioni italiane a grande capitalizzazione, buona performance per Banca Generali, che si avvia verso la conferma di Gabriele Galateri di Genola al vertice (operazione resa possibile dalla modifica dello statuto), mentre la peggiore è Ferragamo, in forte ribasso dopo l'annuncio che il direttore finanziario, Ugo Giorcelli, lascerà l'incarico a gennaio. Sul titolo pesano anche i giudizi degli analisti di Deutsche Bank e Kepler Chevreux che hanno abbassato le loro valutazioni. Fra i bancari, sottotono Ubi Banca, mentre tira il fiato Banco Bpm, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia, dopo i forti guadagni di ieri.

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