Il ministro dell'economia Giovanni Tria (Foto LaPresse)

In Manovra contro il popolo

Redazione

Oneri indiretti e palesi per famiglie e imprese senza un’idea sviluppista

Quattro miliardi a carico di banche e assicurazioni, “nemiche del popolo” per il M5s e la Lega di lotta (meno per quella che al nord esprime i consiglieri delle fondazioni bancarie). Un costo, se sarà confermato, che gli istituti in credito e le compagnie scaricheranno in gran parte sui clienti, sotto forma di commissioni e aumenti delle polizze, a cominciare da quelle obbligatorie della Rc auto. Per queste la modalità la serve su un piatto d’argento Luigi Di Maio che ha fatto inserire nella legge di bilancio il “riequilibrio delle tariffe rispetto al territorio per una Rc equa”. Poiché ora si paga più al sud che al nord, in base al tasso di incidenti, e tra le province più care figurano al primo e terzo posto Napoli e Caserta, territori elettorali di Di Maio, significa che l’equità ridurrà i costi al meridione aumentandoli a Bolzano e Verona. Un addendum assicurativo al reddito di cittadinanza. Intanto paga il sistema produttivo, in un settore già esposto alle mire straniere, e che custodisce la gran parte dei nostri titoli di stato. Andiamo avanti.

 

Industria 4.0, il piano di incentivi alla digitalizzazione che negli ultimi due anni è stato al centro della riscossa della manifattura italiana, subisce tagli complessivi di un terzo, che vanno dagli acquisti di software alla formazione, per la quale gli sgravi si riducono a zero. Eppure era proprio la formazione il passo decisivo affinché i nuovi macchinari avessero personale capace di usarli. La riduzione dal 24 al 15 per cento dell’aliquota Ires (imposta sul reddito d’impresa) è più che compensata – si tolgono 182 milioni – dalla soppressione dell’Ace, l’aiuto alla crescita economica, e dell’Iri (imposta sul reddito dell’imprenditore) che doveva partire nel 2019. Poiché la pressione fiscale resta fissata al 41,8 per cento del pil, e visto anche che il dato include un generoso condono agli evasori, la previsione è facile: si doveva pagare tutti per pagare meno; tra un anno famiglie e imprese si troveranno con più tasse, più contributi, più spese. Manovra del popolo?