Luigi Di Maio (foto LaPresse)

Servire il debito

Redazione

Con la “manovra del popolo” l’Italia avrà la spesa per interessi più alta d’Europa

L’annuncio del vicepremier Luigi Di Maio è stato riportato acriticamente, nonostante l’evidente conflitto con la realtà: “Nella manovra del popolo ci saranno i 10 miliardi per il reddito di cittadinanza, i 7 miliardi per la legge Fornero, il miliardo e mezzo per i truffati delle banche – ha detto – Ci saranno i soldi per realizzare tutte le misure che abbiamo promesso. Ce ne saranno così tanti che addirittura ripaghiamo i debiti che ci hanno lasciato i governi del Pd”.

 

Ripagare i debiti in deficit, ovvero fare così tanti debiti da poter ripagare i debiti, è qualcosa di inaudito, che disintegra la logica e il buon senso. La credibilità di queste parole è misurata dallo spread, che indica proprio quanto sia ritenuto sostenibile un debito e affidabile chi deve ripagarlo. “Ciò che stiamo vedendo è preoccupante”, ha detto a Bloomberg Klaus Regling, il capo del Meccanismo europeo salva stati (Esm) rispetto ai numeri della spericolata manovra italiana.

 

Ma non sono solo i mercati e l’Europa a indicare un futuro fosco. E’ proprio il governo italiano a scrivere nero su bianco nella NaDef che il maggior deficit non “ripaga” i debiti come dice Di Maio, ma anzi fa aumentare sempre di più il costo del servizio del debito. Nel 2016 l’Italia ha pagato in spesa per interessi il 3,9 per cento del pil, che è sceso al 3,6 per cento quest’anno. Grazie alla “manovra del popolo” di Salvini e Di Maio servire il debito costerà un decimo di pil in più ogni anno, fino ad arrivare al 3,9 per cento nel 2021. Questo vuol dire che a partire dall’anno prossimo l’Italia avrà la spesa per interessi più alta d’Europa: quasi 70 miliardi di euro ogni anno. Spenderemo anche più della Grecia, che ha un debito pubblico più elevato pari al 178 per cento del pil, ma che essendo detenuto al 75 per cento dalla ex Troika paga per il servizio del debito il 3,5 per cento nel 2019. Un paragone interessante da fare è quello con il Portogallo: uno dei Pigs, con un debito elevato come quello italiano (122 per cento), guidato da un governo anti austerity, che nel 2017 aveva la spesa per interessi più alta d’Europa (3,9 per cento). Ebbene, il Portogallo va verso il pareggio di bilancio (0,2 di deficit) e ridurrà la spesa per interessi fino al 3,1 per cento nel 2021. Non è un caso se noi sfondiamo i 300 punti e Lisbona ha uno spread che è la metà. Non è un caso se lo spread che prima del governo gialloverde l’Italia aveva sulla Germania adesso ce l’ha sul Portogallo. Rispetto a loro spenderemo lo 0,8 per cento in più di interessi, circa 15 miliardi all’anno: significa che il reddito di cittadinanza lo daremo anche ai creditori.

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