Aeroporto di Fiumicino (foto LaPresse)

FiumiCina, ecco come approfittare del traffico aereo verso oriente

Alberto Brambilla

L'e-commerce è in crescita, il cargo via cielo pure. L'aeroporto romano è già pronto

Roma. I primi dati del traffico aereo quest’anno confermano una crescita dei collegamenti tra Fiumicino e l’estremo oriente, che è aumentata del 16,4 per cento nel mese di gennaio. La Cina in particolare è una destinazione privilegiata sia per flussi turistici sia commerciali e, in prospettiva, per lo sviluppo dell’e-commerce. L’anno scorso il numero di passeggeri trasportati tra Roma e la Greater China, ovvero la Cina estesa ai suoi domini, è cresciuto del 10 per cento rispetto al 2016 (a circa 750 mila) in forza di un aumento del 4 per cento tasso di riempimento dei voli (passato dal 76,7 all’81 per cento). Un nono del traffico totale è dipeso da Alitalia che aveva più che raddoppiato i passeggeri trasportati in Cina (da 35 mila a 80 mila), ma che dal 25 marzo prossimo non opererà più la tratta Roma-Pechino – solo diciannove mesi dopo avere ripristinato i collegamenti.

 

Il traffico merci ha seguito queste direttrici ed è cresciuto del 30 per cento rispetto al 2016 fino a toccare le 30 mila tonnellate l’anno. L’aeroporto di Fiumicino è collegato direttamente con dieci grandi città cinesi (Pechino, Xi’an, Chongqing, Haikou, Wuhan, Canton, Shanghai, Wenzhou, Hong Kong, Taipei a Taiwan) attraverso sei compagnie aeree cinesi (Air China, Cathay Pacific, China Airlines, China Eastern, China Southern e Hainan Airlines). In termini di destinazioni Fiumicino è al primo posto in Europa, insieme a Francoforte in Germania, e prima di Parigi Charles De Gaulle. Ciò in parte grazie alle attività di promozione di Adr (nel 2017 ha partecipato al World Bridge Forum di Shanghai, la più importante fiera del turismo cinese) e in parte all’attenzione riservata ai clienti cinesi dal gestore dello scalo (nei negozi presenti in aeroporto è accettata Alipay, la piattaforma di pagamento della popolare compagnia cinese di e-commerce Alibaba).

 

“Per noi la Cina è altamente strategica”, dice Grazia Buoncristiani, Cargo City manager di Adr, “Abbiamo tutti i principali vettori che stanno aumentando le capacità di stivaggio: la prossima estate Air China utilizzerà un aeromobile più grande con ulteriore capacità cargo, grazie a una stiva più grande”. L’aeroporto Leonardo Da Vinci si distingue per la formula “Cargo belly”, ovvero il traffico merci nelle stive dei voli passeggeri. Il traffico merci è complessivamente aumentato di oltre il più 16 per cento rispetto al 2016, a confronto con un aumento medio del traffico internazionale del 9 per cento nello scalo. Boeing stima che a livello mondiale il 57 per cento delle merci viaggia nelle stive degli aeromobili passeggeri, un dato che in previsione è destinato a salire al 63 per cento entro il 2035. I cambi macchina incidono molto perché con una maggiore capienza a parità di numero di voli aumenta il numero di merci trasportate.

 

L’anno scorso China Airlines ha effettuato un cambio macchina, adottando un Airbus 350, che ora le consente di fare Roma-Taipei senza scali con una crescita delle performance. Si tratta di aerei per lunghe tratte “a fusoliera larga” (con due corridoi tra i sedili) e una capienza della stiva maggiore di altri. Comunemente il traffico cargo aumenta in estate e in concomitanza delle festività, mentre flette in bassa stagione. “Vogliamo ridurre questo gap e usare i flussi per aumentare entrambe le voci”, dice Marco Gobbi, route manager long haul & cargo di Adr parlando dalla Città delle merci (“Cargo City”) nella zona est dell’aeroporto. La Città delle merci ha una superficie di 77.598 metri quadrati ed è entrata in attività nel 2004. E’ una struttura articolata in tre aree e i magazzini sono gestiti da quattro società. Può movimentare fino a 300 mila tonnellate l’anno grazie al lavoro di 1.400 persone. Un’area in particolare è deputata alla conservazione dei prodotti farmaceutici con grandi celle frigorifere dedicate. Dopo Singapore e Bruxelles, Fiumicino è stato il terzo scalo al mondo a certificarsi per questo tipo di servizio secondo gli standard richiesti dall’organizzazione mondiale delle compagnie aeree, la Iata. Dall’industria farmaceutica dipende il 40 per cento dell’export del Lazio e per Fiumicino è il primo settore per valore esportato.

 

Non è poi raro notare tra le merci in partenza dei contenitori destinati alla Cina. E’ ormai frequente che Alibaba trasporti da Roma carichi di vino e di latte in polvere, anche in spedizioni singole da 3-4 mila chili con partenza giornaliera, attraverso vettori cinesi convenzionati. L’e-commerce è un business in crescita e utilizza il cargo aereo attraverso sia i corrieri espressi sia con linee aeree commerciali. Amazon negli Stati Uniti ha avviato una sua compagnia aerea, Prime Air. E non è da escludere che i concorrenti cinesi ne seguiranno le orme. Fiumicino è già pronto.

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  • Alberto Brambilla
  • Nato a Milano il 27 settembre 1985, ha iniziato a scrivere vent'anni dopo durante gli studi di Scienze politiche. Smettere è impensabile. Una parentesi di libri, arte e politica locale con i primi post online. Poi, la passione per l'economia e gli intrecci - non sempre scontati - con la società, al limite della "freak economy". Prima di diventare praticante al Foglio nell'autunno 2012, dopo una collaborazione durata due anni, ha lavorato con Class Cnbc, Il Riformista, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) e il settimanale d'inchiesta L'Espresso. Ha vinto il premio giornalistico State Street Institutional Press Awards 2013 come giornalista dell'anno nella categoria "giovani talenti" con un'inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena.