La torre di controllo dell'Enav a Fiumicino (foto LaPresse)

Perché l'aeroporto di Fiumicino è lo specchio a rovescio di Roma

Lo scalo di Atlantia è migliorato più di tutti nel mondo per servizi ai passeggeri. Raggi si congratula, ma in città è altra musica

Roma. Il traffico aeroportuale italiano sta andando verso oriente e gli aeroporti asiatici si preparano a sostenere il boom. Ma anche in un in un mercato maturo come quello europeo, l’Italia ha un campione nazionale nell’Aeroporto di Fiumicino gestito da Adr che negli ultimi tre anni ha operato una ristrutturazione radicale. La Skytrax ha assegnato all’aeroporto Leonardo da Vinci il premio “World’s Most Improved Airport 2018”. Si tratta di un riconoscimento globale assegnato dalla principale società di valutazione del settore aeroportuale. Tra 550 scali considerati in tutto il mondo quello romano è premiato per il miglioramento della qualità dei servizi offerti ai passeggeri: è lo scalo numero uno al mondo per la capacità di innovare e potenziare i servizi per i passeggeri in termini di accoglienza, cortesia, rapidità dei controlli passaporti, comfort, ordine e pulizia dei Terminal, oltre che visibilità e la chiarezza della segnaletica aeroportuale, organizzazione ed efficienza generale dello scalo.

  

  

L’Aeroporto sembra uno specchio a rovescio della città che sta servendo come hub internazionale. Come nelle avventure di Alice immaginate da Lewis Carroll la realtà dello scalo, ordinata ed efficiente, è opposta a quella cittadina, caotica e mal funzionante. Alla notizia del premio, ieri, il sindaco di Roma, Virginia Raggi, si è complimentata per il “riconoscimento importante non solo per l’hub che è il nostro biglietto da visita ma anche per la città di Roma”. In realtà il riconoscimento non riguarda quello che accade l’interno del Grande raccordo anulare, ma appunto si ferma all’accoglienza nella nello scalo della Capitale (i turisti potrebbero avere esperienze meno piacevoli già all’impatto con la stazione Termini).

 

Il “biglietto da visita” di Roma porta infatti in calce la firma di Atlantia, che è anche concessionario autostradale. Il risultato realizzato grazie alle competenze industriali del gruppo della famiglia Benetton è la conferma di un record già ottenuto in precedenza con il premio “Airport Service Quality Award” dell’associazione Airport Council International in quanto scalo mondiale più apprezzato dai passeggeri per la qualità dei servizi. “Premiano l’impegno quotidiano, le competenze e la passione di tutti i lavoratori di Adr, che considero i veri protagonisti di questo successo, e la determinazione con cui abbiamo posto i passeggeri al centro delle nostre strategie e dei nostri investimenti”, ha dichiarato l’ad di Atlantia Giovanni Castellucci.

   

Dal 2012 al 2016 Aeroporti di Roma ha investito 1 miliardo di euro per modernizzare le strutture dei terminal e rispondere alla crescita di traffico. Nel primo bimestre del 2018 sono transitati nel sistema aeroportuale romano (quindi compreso l’aeroporto di Ciampino) oltre 6,1 milioni di passeggeri, più 0,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2017, grazie al più intenso traffico internazionale. Nel 2017 Fiumicino ha registrato circa 41 milioni di passeggeri, tra arrivi e partenze. Il terminal dei voli intercontinentali è una passeggiata sotto un tetto ondulato di vetro, tra negozi di moda e ristoranti tricolore. Orientarsi è agevolato da un’applicazione in quattro lingue scaricabile da ogni parte del mondo.

   

Fiumicino è poi il primo aeroporto italiano ad avere installato gli eGate, accessi digitalizzati. Sono 36 in tutto. Il viaggiatore si presenta al varco, scansiona il chip sul passaporto, poi una telecamera confronta l’immagine del volto e con quella contenuta nel chip del passaporto e i dati vengono confrontati con i database delle forze di polizia. Tempo di attesa: 20 secondi, contro 1 minuto delle barriere tradizionali. Il tedio dell’attesa del volo è poi alleviato dal sistema di internet wi-fi diffuso e superveloce per fare video chiamate o scaricare video. I tempi di attesa dei mezzi pubblici in città sono ben più lunghi e di wi-fi diffuso nemmeno l’ombra nonostante le tecno-utopie a Cinque stelle. Altro pianeta.

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