La partita dei dazi non è finita

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La partita dei dazi non finisce qui e lo sapevamo da ieri. Ma per giocare bene il secondo tempo non servono leader europei interessati solo a fare la scena dei duri (peraltro in ritardo). Meglio che Emmanuel Macron eviti di spaccare il fronte europeo e che si lasci agire la commissione con i tanti strumenti ancora a disposizione. E soprattutto meglio approfittare della scossa commerciale per migliorare le regole della concorrenza e degli scambi interni alla Ue.

Le tre "cose" principali

Fatto #1

Come si muove lo Tsunami partito dal terremoto nella parte più orientale della Russia. E che potrebbe raggiungere le Hawaii e la California. L'attenzione agli italiani.

Fatto #2

Sergio Mattarella indicato tra i russofobi, espressione senza senso, inventata dalla propaganda russa. Vorrebbe essere un'offesa ma è una medaglia per il presidente e un onore per tutto il paese.

Fatto #3

Il buco gigante nel bilancio tedesco.

Oggi in pillole

• Di fronte all'antisemitismo diffuso e pervasivo non si sa più come replicare con gli ovvi argomenti storici, etici, razionali. L'ondata di odio anti ebraico è di nuovo stampo, anche se collegata al tradizionale antisemitismo europeo e italiano. L'occasione della condanna delle azioni di Israele a Gaza viene sfruttata senza ritegno, senza freni, per far sfogo a qualcosa di nascosto e che ora viene rivelato, con la forza del gruppo anonimo, come una piccola folla di viaggiatori in autostrada. E la rete aiuta ad amplificare questi orrendi e mortiferi pregiudizi.
• Le pressioni sugli artisti.
• A Taranto si tenta la carta della produzione di acciaio tutta elettrica.
• Toyota, che non ha sposato il tutto elettrico, è la regina del mercato auto.
• West Nile comincia a far paura.
• Tante medaglie mondiali nel nuoto.