Enrico Letta (Ansa)

di cosa parlare stasera a cena

La sberla di Letta agli indifferenti: “Se vince Le Pen vince Putin"

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Bisogna impicciarsi, farsi i fatti degli altri, schierarsi nelle competizioni in cui non siamo direttamente impegnati. Parliamo, ovviamente, di sfide elettorale e di Europa. Ma, più si crede nella necessità e nell’efficacia della formula europea e più è importante cancellare la neutralità nelle elezioni altrui, perché sono tutte partite politiche che ci toccano direttamente e solo una sana ingerenza garantisce il salto di passo con cui costruire un’Europa più forte. Insomma, va dato atto a Lilli Gruber di aver mostrato, con una domanda che ha preso meno di due secondi, quanto sia insulsa e fuffosa gran parte della politica mediata attraverso i talk e le altre forme di dibattito pubblico.

  

Perché quella semplice domanda sulla scelta di schieramento tra Marine Le Pen e Emmanul Macron, applicando i concetti indicati sopra, è la domanda dirimente per l’Europa del futuro e di questo bisogna parlare, non di altro. Invece, nel talk, prevale lo spostamento dell’attenzione su temi buffi, laterali, inesistenti, ininfluenti, qui quali però prospera la discussione. Mentre la semplice domanda gruberiana (il tema, lo sappiamo bene, è anche squisitamente fogliante), con il suo secondo e qualche cosa di durata, è bastata per ammutolire o ridurre al cincischiamento il leader dei 5 stelle e già bipresidente del consiglio, Giuseppe Conte.

  

L’effetto è opposto di quello creato dalla cagnara degli studi televisivi, lì si strilla, si strepita e si ammicca (e la propaganda prospera), davanti all’aut aut gruberiano si tace (e la propaganda salta un giro). Enrico Letta, tornando al tema iniziale, è stato pregato dal Foglio di prendere atto della divisione (aut aut) non più gestibile con i 5 stelle, facendo tesoro di un bel proporzionale (magari firmandolo assieme alla Giorgia Meloni un po’ deorbanizzata degli ultimi giorni). Anche perché Enrico Letta ha mostrato che il gioco dell’aut aut lo sa condurre e ci si trova benissimo. Perché non parla di banali supporti di schieramento ma chiaramente intende difendere una strategia europea comune.

    

Le tre "cose" principali

 

Fatto #1
Ancora una volta Sergio Mattarella dice quello che c’è da dire sull’aggressione russa all’Ucraina, con ogni sillaba al posto giusto

   

Fatto #2

Le fosse comuni a documentare tristemente ciò che sapevamo già benissimo

   

Fatto #3

Il sostegno concreto alla resistenza ucraina.

Senza fermare gli acquisti di gas e petrolio dalla Russia guidata da Vladimir Putin non si arriverà mai a una situazione equilibrata ai confini orientali dell’Ue. I dati sulle entrate da export di materie prime energetiche sono illuminanti: durante le sanzioni gli affari, per Mosca, sono aumentati

       

Oggi in pillole

    

  • Covid controcorrente in Campania
  • Il paziente positivo che si è portato il Covid per un anno e mezzo
  • Siccome sul viale d’accesso ai campi dove si giocano gli Internazionali d’Italia si erge ancora l’obelisco con un’inequivocabile intestazione a Mussolini speriamo che a Putin non venga in mente di denazificare/defascistizzare anche lo sport italiano come pretesto per vendicare l’esclusione, possibile, dei tennisti russi e pure bielorussi dal torneo romano
Di più su questi argomenti: