DI COSA PARLARE STASERA A CENA

Un vero marxista sarebbe sì vax

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere cosa succede in Italia e nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Persi i liberali, proviamo con i marxisti. Ovviamente parliamo (e parlatene a cena) di strategie per confutare i no vax e soprattutto il più pernicioso di essi, quello colto. I liberali non ci aiutano perché hanno perso anche questo treno per diventare affidabili e politicamente maturi. Si sono messi a frignare su piccole questioni laterali, come il farsi un vaccino, e hanno messo in burletta il liberalismo come dottrina politica fatta di limitazione del potere e pluralismo delle fonti regolatorie, ma anche di gestione dello stato e applicazione della legge. Peccato, c’è cascato anche Carlo Lottieri, sarà per la prossima volta, vuol dire che con i liberali è meglio lasciar stare e non perdere altro tempo. Invece, con un po’ di marxismo (abbastanza immaginario, eh), potremmo provare a stendere le obiezioni no vax e far capire, per logica deterministica storica ferrea e ineluttabile, quanto si sbaglino specialmente quelli tra loro inclini al filosofeggiare. Bene, nel Manifesto del Partito Comunista Marx ed Engels scrivevano, tra varie cose, che da qualche secolo a quella parte la borghesia dominava il mondo e sottometteva il proletariato. Insomma, denunciavano quello che ora si chiamerebbe un complotto. Solo che, appunto, parlavano di qualcosa di molto generale, indipendente quasi dalle singole volontà, ma determinato dalle circostanze storiche e dai rapporti economici. Forse sbagliavano, ma dicevano qualcosa di abbastanza serio e soprattutto di fondato sull’osservazione delle condizioni sociali. Applichiamo il loro schema al complotto denunciato ora dagli avversari del vaccino o, in termini più ampi, dai resistenti al green pass. Beh, si fa una certa fatica a vedere quale possa essere la divisione tra classi a monte del conflitto e dell’oppressione. Per essere più chiari non si capisce bene chi sarebbe il dominante e chi il sottomesso, e, soprattutto, non si capisce che gusto ci sarebbe. L’unica, per sostenere il complottismo, è basarsi su sospetti come quello dell’inoculazione di microchip con il vaccino, facilmente confutabile però. In una dimensione leggermente più ampia, cioè entrando in uno schema politico e quindi costruito sul conflitto tra classi (vogliamo restare marxisti per qualche riga), la teoria del complotto vaccinista si tinge di ridicolo e ci porta a una dimostrazione a contrario, per absurdum. Anzi, in un marxista serio questa smania di vedere complotti e trame di potere dietro a un banalissimo vaccino (pure se, ma non lo è, fosse sperimentale, insicuro, perfino pericoloso, al nostro marxista, giustamente, non gliene fregherebbe niente, di fronte all’obiettivo della sopravvivenza in migliori condizioni della collettività) farebbe balenare qualche sospetto. Vuoi vedere, direbbe, che qui si cerca di buttare in caciara il conflitto di classe, e quindi danneggiare, direbbe ancora, tutta la mia strategia politica, facendone una ridicola parodia sanitaria. E poi, ancora, che razza di schieramento tra borghesi e paesi imperialisti contro proletari e paesi sottosviluppati sarebbe quello in cui i ricchi si danneggiano tra loro con i loro vaccini. Pensatene quello che volete ma, forse, non avrebbe tutti i torti. E il complotto vaccinista sarebbe anche, e infatti non lo è, il primo caso di antisemitismo organizzato da israeliani. Il paradosso ci serve a carpire una notizia sull’efficacia delle terze dosi. Ah, un’altra cosa divertente, e un po’ a rovescio. Succede che Moderna abbia fatto un mezzo flop col vaccino per l’influenza. A riprova che i controlli esistono e che nessuna azienda può falsare i dati, quando non va, non va.

 

Le tre "cose" principali

Fatto #1 

Lo stato di emergenza potrebbe essere prolungato fino ad aprile (parliamone, ma non è una notizia).

 

Fatto #2

Vicenda intricata, ma che va a toccare possibili incroci abbastanza spaventosi tra persone inserite nel potere statale e organizzazione che sfruttano i lavoratori.

 

Fatto #3

La Cisl e le domande sensate, con risposta implicita e sensatissima, sugli obiettivi dello sciopero del 16 dicembre (sempre che si faccia il 16 dicembre).

 

 

Oggi in pillole