Di cosa parlare stasera a cena

I dettagli della Fase 2 e i problemi del trasporto aereo

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Il contagio sta affievolendosi in tutto il mondo. Questo è evidentemente il risultato dell'approccio globale alla pandemia, con quei circa 30 giorni in cui (escludendo lo specifico caso cinese) la chiusura delle attività o la forte limitazione dei contatti è stata stabilita e fatta rispettare a tutte le latitudini e su tutti i fusi orari. Da quel momento a oggi c'è stata, in ordine sparso, una graduale ripresa, sia sul fronte della vita economica sia su quello della vita sociale. Il calo della forza della pandemia è un fatto evidente, di cui non si può non prendere atto. Aspettando a tradurlo in decisioni, certo, ma cominciando un dibattito nei paesi e tra i governi su possibili scenari meno nefasti. E non crediate che si tratti solo di liberare le persone che hanno visto fortemente ristretti i loro movimenti. La partita comunicativa e politica è più complessa. Perché in quasi tutte le persone convivono due preoccupazioni conflittuali. C'è il desiderio di rimettere tutto in movimento e riaprire le attività e c'è, assieme, la paura dell'altro, dell'untore, della malattia. Non si viene fuori da questa situazione senza aver dato all'economia e all'iniziativa imprenditoriale e al lavoro lo spazio libero che meritano, ma ugualmente non se ne viene fuori se si tralascia di chiarire anche la seconda questione, quella della paura, come dire, non negoziabile, degli altri e della loro presenza o vicinanza. Servirà un'ulteriore prova di forza comunicativa e di credibilità da parte della comunità scientifica, ovviamente qualora lo sviluppo meno preoccupante del virus fosse accertato, per dare a ciascuno gli strumenti conoscitivi e la profonda persuasione in grado di fugare dalle coscienze individuali la paura dell'altro, ne va della sopravvivenza della nostra società libera e prospera.

  

Raffaella Sadun è nel nostro comitato per la riapertura, quello guidato da Vittorio Colao.

  

Le fasi 1 sono facili (chiudi tutto e via), il difficile sono le fasi 2. Ha faticato a farsi capire, e forse non aveva neanche lui tutto chiaro, il presidente del consiglio. Un po' di incomprensioni sono frizionali, inevitabili. Un altro po' sono volontarie, con un goccino di malafede. Altre, infine, dipendono dall'obiettiva farraginosità degli interventi. Ma è anche vero che ieri, in tv, Conte parlava in modo apparentemente dettagliato di tanti provvedimenti e che la fornitura di dettagli anziché chiarire ha confuso. Comunque in qualche ora le cose si sono abbastanza chiarite con una maggiore conoscenza dei testi e un'analisi filologico/sociale della parola "congiunti".

   

Allora, si vada ai testi e poi ci si organizzi, per la vita sociale, e ci si faccia aiutare da organizzazioni d'impresa e sindacati (che servono anche a questo) per le questioni di lavoro. Ovviamente c'è anche da protestare e far sentire la voce delle imprese.

 

Per la scuola oggi le parole del presidente Mattarella.

 

Va male tutto il trasporto aereo, anzi, male è troppo poco, se Lufthansa ha bisogno di 10 miliardi di aiuti e Air France di 7 miliardi. Logico che, a monte, comincino guai seri anche per l'industria aeronautica civile. Attenzione però, perché società grandi come Airbus o Boeing (che aveva già i suoi problemi prima della pandemia) sono capaci di resistere a problemi finanziari per un po' di tempo ma non reggono rispetto a un crollo della domanda come quello che si preannuncia. E sono società giganti e molto complesse, con un legame forte tra produzione e ricerca e la necessità, però, di mettere a valore i grandissimi investimenti necessari a sviluppare il business. Questo per dire che forse si dovrà intervenire con altrettanti salvataggi e sarà costoso.

  

Se volete saperle proprio tutto a proposito della ricerca e della sperimentazioni di terapie e vaccini per il Covid-19 qui c'è la rassegna più completa possibile, con più di 500 iniziative in corso in tutto il mondo. Gli aggiornamenti sono frequenti, quindi non vi sfuggirà più nulla.

 

Il problema c'era (qualcuno aveva già acquistato le mascherine a prezzo maggiore di 50 cent l'una) e l'ufficio di Arcuri ha trovato la ovvia, ma non scontata, soluzione. I prezzi calmierati sono sempre brutti impicci. Ora, risolto il problema dei carichi di magazzino fuori mercato bisognerà stare attenti alla probabile implicazione successiva: il razionamento.

  

In una stazione di metropolitana, in Germania, il distributore di mascherine, così chi la ha dimenticata se la mette per salire a bordo. Il vending è reattivo, qui invece?

 

Un po' di australiani si tracciano da soli con questa app, forse dal nome troppo ottimistico.

  

Per andare a lavorare in campagna visto che la forza lavoro scarseggia a causa della pandemia c'è Job in Country, la piattaforma, I guess, per produrre Made in Italy, tutto rigorosamente italiano e in italiano.

 

Dalla nave della ong in quarantena (nel dramma, buone notizie).

 

Ultimi giorni in cui si può stare a casa, approfittatene.

  

Be' insomma, visti questi sondaggi Donald Trump si farà almeno un paio di bocce di tintura di iodio allungata con candeggina.