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Di cosa parlare stasera a cena

Le scaramucce nella maggioranza e il memorandum sulla Libia

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Questa è la convocazione, giusto per (più o meno l'ora fatale di questa newsletter e cioè l'ora di cena) ma il brivido è nell'attesa dei ministri renziani. Andranno o no? in caso di assenza in blocco c'è già l'anatema del presidente del Consiglio (arrabbiato, si direbbe).

 

Amici, se comunque voleste saperne di più e arrivare preparati a cena ecco Matteo Renzi.

 

Ma c'è anche Nicola Zingaretti, attenzione alle parole, qui c'è un tweet ma volendo potete cercare tutto il thread del piano per l'Italia. Mentre, per questioni più contingenti, c'è da riportare che Zingaretti dice anche di non avere elementi per dire che siamo in presenza o alla vigilia di una crisi di governo che nessuno ha dichiarato.

 

Come si dice in questi casi (è una specie di ossimoro, perché c'è un modo usuale per definire qualcosa di inusuale) con tono inusuale la conferenza episcopale italiana si esprime per dirsi preoccupata dall'instabilità del governo. Insomma dice a tutti di darsi una calmata perché quelli dei pieni poteri proprio non piacciono. E' anche, per quanto conti, un impegno per uno sguardo benevolo da parte del mondo religioso.

 

Fuori dalla maggioranza si litiga, dandosi reciprocamente dell'estremista di destra all'altro (ma forse leggono questa newsletter, oppure ieri sono finiti a cena con qualcuno di voi, e hanno sentito dire che mentre Salvini interpreta, pur senza remore, fermenti di destra estrema che circolano nella società italiana, Meloni ne è invece rappresentante naturale, un po' come Obelix che non prende la pozione magica perché ci è caduto dentro da piccolo).

   

La crescita attesa in Europa e la (per noi) malinconica colonna delle bandierine, anche quest'anno. Mentre conta anche ciò che dice Moody's (da cui arriva qualche segnale tranquillizzante per il debito italiano).

 

Però bisogna crescere di più. Si andava alla radice del tema oggi sul Foglio.

 

Intanto c'è sempre la moda che va e migliora pure, lo dice Mediobanca.

 

Ricorderete che ne aveva parlato Paolo Gentiloni in commissione e con i governi nazionali, adesso la procedura (difficile) per modificare le regole di bilancio in Europa prende l'avvio anche al parlamento europeo.

 

Per confondere le idee e Luigi Di Maio il vairus, come da sua espressione, mette in discussione le presenze sia al salone del mobile (Milano) sia a quello del mobail (Barcellona). Tutte cose che hanno a che fare non solo con l'inglese tanto raccogliticcio quanto ostentato del nostro ministro degli esteri ma anche con la crescita economica.

  

Intanto il virus va e cominciano ad arrivare critiche anche alle autorità giapponesi per la scarsa trasparenza e il pessimo trattamento umano nella gestione della quarantena a bordo della nave da crociera Diamond Princess.

  

Lo spread sta benissimo e manda un bacione a tutti.

   

Forte questa classifica, così la smettete (o dite agli altri di smettere) con lo stupore un po' fastidioso e il paternalistico ossequio alle ricercatrici o alle scienziate in generale quando realizzano cose di cui si parla in giro. Semplicemente sono tante, normalmente brave e più in Italia che in molti altri paesi.

 

Arrampicarsi sugli specchi (lo fa il governo) su un punto molto difficile da tenere.

 

I ministri di Boris Johnson dopo il reshuffle.

 

In Francia invece festeggiano la più bassa disoccupazione da 12 anni a questa parte (non proprio il clima da guerra civile raccontato dai cantori dei gilet gialli).

 

Pronti, quindi, al ricorso (di parte) al Var, diventerà una scelta tecnica, perché, come in altri sport, l'allenatore potrà chiamarlo per un numero limitato di volte (nella sperimentazione è piaciuto).