Il presidente dell'Inps Tito Boeri (Foto LaPresse)

Boeri contro Salvini e la riscossa europeista di Mattarella. Di cosa parlare a cena

Giuseppe De Filippi

Idee e spunti per sapere quello che succede nel mondo selezionati per voi da Giuseppe De Filippi

Tito Boeri resiste alla spallata salviniana, non viene espulso né respinto, anzi, resta certamente fino al 2019, perché in questo caso il ministro del lavoro, Luigi Di Maio, ha il pieno controllo della situazione grazie alle deleghe del suo ministero. E dire che Boeri ha scontentato non solo Salvini, con la semplice e inconfutabile spiegazione dell'importanza dei lavoratori stranieri per i nostri equilibri previdenziali, ma ha scontentato anche i 5 stelle, con la semplice e inconfutabile spiegazione del costo aggiuntivo (20 miliardi per l'applicazione piena) da ascrivere a una eventuale riforma che introducesse la cosiddetta quota 100. E la possibilità di andare in pensione a 64 anni e 36 di contributi era stata appena rilanciata proprio da Di Maio, che però era stato accontentato sulla sua ossessione quando Boeri aveva elencato, nelle stime dell'Inps, le situazioni di privilegio e di trattamento dorato esistenti nel mondo delle pensioni italiane. Insomma, Di Maio sceglie di pescare fior da fiore tra le stime boeriane e si accontenta della possibilità di citarlo come alleato nella lotta ai privilegi, ma in questo modo deve silenziare le sue battaglie per smontare la legge Fornero.

 

Un grande intervento del presidente Sergio Mattarella segna la prima vera e forte riscossa dell'europeismo su quanti stanno cercando di smontare o a viso aperto o furbamente (o in entrambi i modi) la costruzione europea. Il presidente punta su temi di immediata comprensione: i vantaggi di Schengen e la diffusione dell'Erasmus, per far riflettere su cosa stiamo buttando via e su quanti vantaggi ne abbiamo tratto. Ovviamente poi il suo approccio è anche più articolato, andando a toccare quel punto di tensione evidente che è diventato il confine del Brennero tra Italia e Austria. A cena però sarà facile e certamente funzionante partire da temi che si prestano anche alla leggerezza adatta alla situazione, e quindi via con i ricordi degli Erasmus, propri o di familiari, e soprattutto via con i ricordi delle file pre-Schengen e della limitazione dei movimenti.

 

Con una furbata anche un po' vigliacchetta la ministra della Sanità fa saltare l'obbligo di vaccinazione, accontenta i no-vax e mette in pericolo migliaia di bambini. Con l'autocertificazione (e qual è la sanzione? e chi fa i controlli?) si diffonderà la presenza nelle classi di bambini non vaccinati senza che neppure lo si possa sapere con certezza. La modalità furbetta è forse, non solo in questo campo, la più pericolosa applicazione del grillismo alla politica realizzata.

  

E' successo di nuovo e cominciamo davvero a pensare che il popolo italiano, saggiamente, voglia la casta e non voglia i Robespierre della previdenza. Insomma, i grillini hanno rimesso online la possibilità di votare sì o no al mantenimento dei vitalizi e altri orpelli castali, e il voto li ha nuovamente trafitti.

 

Dicosaparlareacena si associa al presidente del Consiglio prof. avv. Conte negli auguri agli americani per il 4 luglio. Right or wrong da questa parte e con questo presidente e right or wrong da quella parte e con quel presidente.

 


  

Incoraggiare sindacati, lavoratori, aziende, pubblico impiego: bisogna fare guadagnare di più le persone in Europa, a partire dal lavoro dipendente. E qualcosa si sta muovendo finalmente in Europa, con la benedizione di Mario Draghi (come ricorda il Financial Times).

 

Una vicenda per capire che cos'è la decrescita, come si danneggia un'economia, perché bisogna avere la capacità di fare scelte senza essere vittime della paura irrazionale e della ricerca del peggior consenso. E quindi forza Zingaretti, ma hai a che fare con un osso duro, come hanno mostrato, ad esempio, Ilva e Xylella.

 

Il dibattito prosegue: cos'è il populismo, cosa vogliono i populisti. Se volete parlarne a cena pescate anche da Le Monde