Il comico Antonio Albanese nei panni del sommelier

Meglio innamorato fisso che enologo

Maurizio Milani

Una sconcertante prova in quinta superiore. I cani bagnino di Milano e gli orsi dell’Appennino

Qui a Chieti sappiamo che scrivi delle poesie, puoi dedicarne una a noi? Grazie pirla.

Giovanna, Caserta

 

Volentieri! Ecco. Il mio cortile è molto bello. Non perché è mio ma è uno dei più belli del nord Italia. Vorrei vederlo per 500.000 euro ma nessuno lo compra. E’ formato da 10 case senza riscaldamento e solo 5 bagni anzi meno. A questo punto sono stufo di aspettare. Lo regalo al Foglio. In cambio chiedo la chiusura di questa rubrica.

P.S. Vedere planimetria dell’immobile in questione sul sito del Foglio. Anche dal satellite. Il valore effettivo sarebbe due milioni di euro.


  

E’ vero che in quinta superiore venne nella tua classe il provveditore e casualmente ti interrogò?

Antonio, Matera

   

E’ vero! Era il 1980, ultimo anno di istituto agrario indirizzo enologico. Lui mi ha fatto la domanda più semplice del mondo: “Lei – mi indicò – che non mi sembra dei più svegli, mi parli dell’uva!”. Io: “L’uva si vende al supermercato, c’è di vari prezzi”. Provveditore: “Sì! Sì! Parli da futuro tecnico enologo”. Io: “Certo un po’ di pazienza. L’uva devi stare attento quando la porti a casa in bicicletta perché se è nella borsa e ti va nei raggi spacchi uva e raggi”. Provveditore: “Non faccia sociologia o la retrocedo dalla quinta alla prima!”. Io: “Allora i chicchi dell’uva sono tenuti su dal raspo”. Provveditore: “Finalmente qualcosa di scolastico”. Io: “Con un quintale di uva si fa un litro di vino”. Provveditore: “Ma che vino è?”. Io: “Il marsala!”. Provveditore: “Adesso verifico ma la media è 20 per cento di resa sulle uve, poi ci sono dei vini particolari per cui magari su quello hai ragione”. Io: “Mi dia pure del tu, provveditore”. Lui: “Vada avanti, come voto adesso siamo a 1”. Io: “L’uva può essere usata anche per decorare alcune feste”. Lui: “Tipo?”.

  

Io: “La festa per i 35 anni dei boys dell’Inter, ma è solo un esempio”. Provveditore: “Allora voglio sapere i tipi di impianti e le coltivazioni più diffuse nel Lazio, non sia generico”. Io: “Sì! Allora i colli romani sono famosi in tutto il mondo per avere un ottimo vino”. Lui: “Basta! Lei non sa niente! Come ha fatto ad arrivare in quinta superiore?”. Il professore si avvicina e gli dice al provveditore: “Eccellenza il ragazzo è figlio di un prefetto di una città molto importante”. Il provveditore: “Va bene per me è sufficiente e sarà un ottimo enologo basta che non beva tutto il vino lui. Perché è un attimo stare a contatto con il vino e assaggia oggi assaggia domani ti ritrovi con il bottiglione in mano”. Io: “Grazie architetto, poi vorrei iscrivermi a un corso per diventare diplomatico militare presso la Nato”. Provveditore: “Ottima scelta, mi raccomando non confonda la Nato con l’ente che tutela il parco di Jellowstone. Anzi perché non fa domanda lì?”. Io: “Sì la faccio subito!”. Lui: “No aspetti almeno di vedere quando esce il bando per assumere personale generico per cattura antilopi anzi mi parli della Gazzella di Thompson”. Io: “Qui rispondo bene vedere sito Foglio”. Il professore mi fa i complimenti come esperto numero uno di questa specie. Tutti dicono: “Avete visto come si intende della Gazzella di Thompson più dello stesso Thompson, l’etologo che l’ha inventata”.

    


Può dirci una particolarità di Milano poco conosciuta?

Giulio, Frosinone

Milano ha tanti meriti però è anche nota per un’altra storia. Milano è la città dei cani bagnino. Numero uno al mondo con 2.500 cani bagnino sul suo territorio per dare un’idea la seconda città per numero di cani bagnino è Filadelfia con 30. Ecco dove sono distribuiti: 150 cani bagnini all’idroscalo; 200 cani sul Naviglio Grande che percorre la città per 50 km; 150 sul Naviglio Martesana; 200 sul Naviglio Pavese: 500 sul fiume Olona che percorre la città per 100 km circa; 400 sul fiume Seveso; 400 sul fiume Lambro; 10 alla Darsena dove gli ubriachi fanno il bagno anche di notte. Altri vedere sul sito del Foglio. Questa attività genera il 15 per cento del pil della città. Infatti per istruire un cane bagnino lavorano dieci persone. Poi c’è tutta la parte logistica, un cane bagnino può stare in servizio solo cinque ore eccetera.


  

E’ vero che provieni da una famiglia di orsanti? E perché?

Giulio, Lecce anzi Bari

Sì è vero. Fino a 15 anni non andando più a scuola, ho portato in giro l’orso al guinzaglio. Sull’Appennino modenese oggi chi fa quel lavoro non c’è più. Anche perché gli orsi che ballano sono rari o meglio non c’è nessuno che li fa imparare. Si girava a piedi e mi fermavo nei paesi a fare il cretino con l’orso. Purtroppo non avendo partita Iva i redditi non risultano.

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