Il caso giudiziario era stato correttamente tradotto in termini letterari dal procuratore che lo scorso luglio aveva annunciato l’arresto. “Una storia vera che diventa un racconto morale: una svolta inattesa nella trama porta il ladro di manoscritti in tribunale”. Impeccabile, non serve neppure la presunzione di innocenza: Filippo Bernardini si è subito dichiarato colpevole. E’ stato lui a sottrarre un migliaio di manoscritti a svariate case editrici americane ed europee. Romanzi di scrittori famosi come Margaret Atwood, Ethan Hawke, Sally Rooney, e romanzi di scrittori che famosi non erano ancora. Senza tornaconto economico. Per nessuno dei manoscritti – “ms”, nelle abbreviazioni che usa la gente del mestiere: agenti, scrittori, traduttori, editor, uffici diritti – è stato chiesto un riscatto, minacciando di pubblicare il testo su internet o di stamparlo in edizioni pirata. Era successo per esempio a Quentin Tarantino, nel 2014: la sceneggiatura di “The Hateful Eight” circolava online prima che il film andasse in produzione. Furioso per la fiducia tradita (aveva dato il copione da leggere a sei persone soltanto) il regista aveva deciso di non girare più il film. Poi ci ha ripensato. E adesso, sapere che la sceneggiatura del suo prossimo e ultimo lavoro sul set (dovevano essere dieci, non uno di più) è intitolata “The Movie Critic” mette a chiunque una gran voglia di rubarla.
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