La resistenza Disney è viva e (per fortuna) lotta insieme a noi
Il Truce contro il governo “Pippo e Topolino” formato da Pd e M5s. Lo sceneggiatore del settimanale, Francesco Artibani: “Mercoledì prossimo Topolino sarà ancora al proprio posto. Tu no”
È più forte di loro. Proprio non ce la fanno a liberarsi del tic. Quello che, quando c'è da parodiare o sbeffeggiare l'avversario politico, ti porta a citare Topolino. E con lui altri celebri personaggi della Disney (su tutti Pippo e Paperino, ma c'è stato un'epoca in cui andava piuttosto bene anche la Banda Bassotti). Il tic, lo ha ben spiegato David Allegranti sul Foglio, nasce dal fatto che “un pezzo di classe dirigente, politica e intellettuale, piuttosto consistente a dire il vero, è convinto che Topolino sia una scemenza, una roba da ragazzini che non hanno voglia di studiare”. Niente di più falso.
Non solo perché il settimanale Topolino, che lo scorso aprile ha compiuto 70 anni, rappresenta un pezzo di storia, cultura e letteratura del nostro paese. Non solo perché molto spesso sulle pagine di quella che viene considerata come una “lettura da incolti”, sono state romanzate grandi opere letterarie come la Divina Commedia, Don Chisciotte, L'isola del tesoro (giusto per citarne alcune). Ma anche perché, a ben vedere, il personaggio di Topolino rappresenta il prototipo del “sapiente”. Grande risolutore di problemi, con un intuito che molti dei nostri politici, almeno stando agli episodi recenti, non sembrano avere.
Ma nell'epoca dell'ipersemplificazione, del rutto libero, nel messaggio che deve necessariamente parlare alla pancia dei cittadini, titillare i loro istinti belluini, tutto questo non pare aver alcun valore. Così, daje a Topolino. L'ultimo in ordine di tempo è stato Matteo Salvini che descrivendo il governo nascente, frutto dell'accordo Pd-M5s, lo ha definito il governo di “Pippo e Topolino”. Immediata la reazione di Francesco Artibani, sceneggiatore del settimanale, che su Twitter ha commentato: “Matteo, alla fine quello che conta è che mercoledì prossimo Topolino sarà ancora al proprio posto. Tu no. E questo è tutto quello che c'è da sapere”.
Matteo, alla fine quello che conta è che mercoledì prossimo Topolino sarà ancora al proprio posto.
— Francesco Artibani (@Artibani1) August 29, 2019
Tu no.
E questo è tutto quello che c'è da sapere. https://t.co/wUl7W76RWH
Schierati con lui altre due storiche firme del settimanale: Roberto Gagnor e Tito Faraci.
Se ho capito bene, @matteosalvinimi ha di nuovo citato “il governo di Pippo e Topolino”. Ma come dice @Artibani1, Topolino c’è sempre, ogni mercoledì, e lui no. ;-)
— Roberto Gagnor (@RGagnor) August 29, 2019
Amici, non è citando i singoli capolavori (chissà poi perché, sempre del passato) che si “difende” Topolino. Perché ci sono state anche storie bruttine, brutte, mediocri...
— Tito Faraci (@titofaraci) August 30, 2019
Come è logico, data la quantità.
L’importante è l’enorme valore culturale e artistico nell’insieme.
Insomma l'opposizione Disney è viva e, per fortuna, lotta insieme a noi. Nella speranza che, come dice Faraci, il mondo (politico e non solo) si accorga dell'“enorme valore culturale e artistico” di Topolino e, magari, contribuisca a elevare un po' il livello del dibattito pubblico.
Antifascismo per definizione