Lo Strega a pagina 69

Lo spettro del secolo

Mariarosa Mancuso

Molte pagine e molta storia nel Mussolini giorno per giorno di Scurati. Lettori di romanzi perplessi

Leggerlo? Ma se non riesco neanche a sollevarlo?”. Abbiamo rubato la ponderata critica a V. S. Pritchett, critico britannico e scrittore di short story. Magari un po’ prevenuto, quindi, contro i volumi che “riescono a tener fermo l’asciugamano in spiaggia in una giornata ventosa” (qui è il reparto commerciale che dice la sua, altra categoria). “M. Il figlio del secolo” di Antonio Scurati conta 827 pagine, più una decina per l’elenco dei personaggi (esce da Bompiani). Il carotaggio comincia da pagina 69 e andrà a pagina 769, di cento in cento. Sappiamo che è solo il primo volume di una trilogia dedicata a Benito Mussolini. Allo Strega potrebbe portar bene, nel 2016 vinse Edoardo Albinati con “La scuola cattolica”, 1.294 pagine di stazza e un supplemento da leggersi su internet.

 

Pagina 69 racconta un colloquio tra Mussolini e D’Annunzio che sta progettando il raid Roma-Tokyo. Favoreggiatrice, Margherita Sarfatti: ha respinto la corte del poeta (ma vorrebbe fare la trasvolata con lui) e in qualità di amante ha convinto Mussolini a prendere lezioni di volo. Condividono, scrive Scurati, “fantasmi carnali e eterei” (nel senso dell’aviazione, eterei i fantasmi lo sarebbero sempre). A pagina 169, una scelta di campo: “Se l’Occidente americano ci respinge, ci affama, ci umilia, noi popoli mediterranei faremo una politica orientale”. Di nuovo il Roma-Tokyo. O magari una missione transcaucasica. Leggiamo: “Non è detto che si debba fare il giornalista per sempre. Benito Mussolini cede di nuovo alla tentazione di rinnegare se stesso”.

 “Mussolini giorno per giorno” sarebbe un sottotitolo più adatto. A pagina 369 troviamo la data “23-27 marzo 1921”. Il romanzo aveva preso il via con la fondazione dei Fasci di Combattimento, due anni prima a Milano, ne serviranno altre cinquecento per arrivare al gennaio 1925. Cerchiamo di figurarci quale lettore modello – oltre ai giurati del Premio Strega, si intende – avesse in mente Antonio Scurati in fase di progettazione. Amazon sa quanto leggiamo di un e-book, segnala anche le righe più spesso sottolineate dai lettori, insomma gli highlight: altra cosa che fa perdere fiducia nell’umanità (copyright Giuliano Ferrara, che commentava così le classifiche dei libri).

 

Bello sarebbe se i compratori di “M. Il figlio del secolo” – suggerito dal film di Fritz Lang, per gli spettatori italiani “M - Il mostro di Düsseldorf” (ai tedeschi bastava “M”) – ci illuminassero. Sono arrivati in fondo? Lo hanno lasciato a metà? Lo hanno letto a pezzi? Stava bene sul tavolino di casa, dimostrando robusto impegno antifascista (anche questo allo Strega aiuta) e acuta sensibilità letteraria? 200 mila copie sono una cifra imponente, anche al netto della popolarità che il nome di Benito Mussolini garantisce.

 

Nell’attesa di sapere – sincera curiosità, sembra difficile che il Duce possa indurre alla lettura gli italiani notoriamente renitenti, ma non si può mai dire – continuiamo il carotaggio. Cercando qualcosa che possa sedurre il lettore di romanzi (sì, ancora crediamo al vecchio patto, è il nostro Babbo Natale; per le dichiarazioni di Italo Balbo, il delitto Matteotti e le bugie in Parlamento esistono i libri di storia). Eravamo a pagina 369: “Margherita Sarfatti sta sorbendo una tisana di finocchio selvatico, ibisco e valeriana in compagnia di alcuni amici”. Servizio di porcellana cinese, va da sé, per una pozione salutista quasi hipster. Un tremolio sul piattino, una crepa, un boato. E di nuovo gli spettri: “Una turba di fantasmi afoni e impazziti sciama nelle notte di Milano”.