Roberto Saviano (foto LaPresse)

Saviano e la "mud machine"

Luciano Capone
La replica dello scrittore alle accuse del Daily Beast è il solito concentrato di vittimismo e luoghi comuni - di Luciano Capone

Sul Daily Beast il giornalista Michael Moynihan, con un lungo articolo-inchiesta dal titolo “Mafia Author Roberto Saviano’s Plagiarism Problem” (di cui Il Foglio ha pubblicato ampi stralci), ha accusato Roberto Saviano di plagio e altre scorrettezze, tipo un’intervista inventata, nel suo ultimo libro sul narcotraffico ZeroZeroZero.

 

La risposta di Saviano non si è fatta attendere. Dalle colonne di Repubblica il giornalista-scrittore italiano si è difeso dicendo che anche in questo caso si tratta di un’operazione di delegittimazione “perché sono un simbolo da distruggere”.

 

“Accade sempre così – scrive Saviano – prima con “Gomorra” e ora accade con “ZeroZeroZero”: quando un libro ha molto successo, quando supera il muro dell’indifferenza, quando le storie che veicola iniziano a creare dibattito, è quello il momento giusto per fermare il racconto. Per bloccarlo”.

 

Anche in questo caso le accuse di plagio, peraltro già dimostrate da una sentenza di tribunale per quanto riguarda Gomorra, rientrerebbero nell’attacco ormai globale alla sua figura d’intellettuale impegnato contro le mafie. Insomma, è la solita “macchina del fango”, o meglio la “mud machine” visto che parliamo di stampa americana, che è stata esportata negli Stati Uniti insieme al suo successo.

 

“È chiaro o no perché mi si attacca? Perché sono un simbolo da distruggere. Perché le parole, quando restano relegate alla cronaca, sono invisibili: ma quando diventano letteratura, quelle stesse parole, quelle stesse storie, diventano visibili, eccome”, dice Saviano. E ancora: “Mi dispiace per i miei critici, anche per quelli americani. Fiero dell'odio e della diffamazione, degli attacchi che ricevo quotidianamente, difenderò sempre il mio stile letterario”.

 

In realtà Moynihan nel suo lungo articolo aveva già anticipato quale sarebbe stata la linea difensiva di Saviano: “Ogni accusa di plagio, minimizza, può essere ricondotta alla mafia italiana e ai suoi surrogati mediatici che stanno prevedibilmente “cercando di distruggere” la sua reputazione. Ma se è sicuramente esperta in omicidi e intimidazioni, Saviano non ha dimostrato che la mafia sia in grado di viaggiare nel tempo, permettendo ai suoi nemici di inserire passaggi di Gomorra in articoli scritti prima che il libro fosse uscito”.

 

[**Video_box_2**]La “mud machine” americana funziona bene ma non lavora a pieno regime, è ancora in fase di rodaggio. Ad esempio al giornalista del Daily Beast è sfuggito che i plagi nel libro di Saviano si vedono prima di sfogliare il libro: la copertina di ZeroZeroZero è infatti molto simile a quella di un romanzo di Domenico Spadavecchia, pubblicato da una piccola casa editrice l’anno prima del libro di Saviano. Le foto sono uguali, manca solo una striscia di coca.

 

 

 

  • Luciano Capone
  • Cresciuto in Irpinia, a Savignano. Studi a Milano, Università Cattolica. Liberista per formazione, giornalista per deformazione. Al Foglio prima come lettore, poi collaboratore, infine redattore. Mi occupo principalmente di economia, ma anche di politica, inchieste, cultura, varie ed eventuali