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I sindacati trovano l'accordo su Alitalia. Ora serve il voto dei dipendenti

Redazione

Riduzione degli esuberi e taglio degli stipendi dell'8 per cento per evitare l'amministrazione controllata, ma senza l'approvazione dei lavoratori via referendum non ci sarà la ratifica

Nella notte, dopo una giornata di trattative, sindacati e Alitalia hanno firmato un preaccordo per scongiurare le procedure dell’amministrazione controllata dell'azienda, come confermato dal ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda: "È stato firmato dalle parti un verbale di confronto che riporta la struttura di un possibile accordo ed è molto migliorativo rispetto a quello presentato originariamente dall’azienda". Le parte hanno sottoscritto una una serie di misure tra cui la riduzione degli esuberi tra il personale di terra a tempo indeterminato da 1.338 a 980 e la riduzione del taglio degli stipendi all’8 per cento per piloti e assistenti di volo, che ora dovranno essere confermate dai dipendenti della compagnia tramite referendum, che probabilmente si terrà la prossima settimana.

"Non abbiamo ottenuto tutto ciò che volevamo ma ci fa piacere che il pre-accordo sia stato raggiunto nei tempi previsti. E come hanno detto i sindacati anche noi, dal nostro punto di vista riteniamo di aver fatto tutto il possibile", ha dichiarato nel primo pomeriggio il presidente designato della compagnia, Luigi Gubitosi, parlando con i giornalisti al termine della riunione del Consiglio di amministrazione convocata per aggiornare i consiglieri. A proposito del referendum che dovrà approvare il preaccordo, Gubitosi si è detto "fiducioso perché è nel miglior interesse di tutti: così si sblocca l'accordo che sblocca la ricapitalizzazione", ricordando che la manovra finanziaria che supporterà il nuovo piano di rilancio della compagnia ammonta a "2 miliardi di cui 900 di nuova cassa". "E' una cifra importante che servirà a riportare l'azienda da una situazione molto negativa dopo un pessimo 2016 e una pessima prima parte del 2017 a invertire la rotta".

 

L'accordo è stato raggiunto nell'ultimo giorno utile concesso dall'azienda dopo che gli azionisti avevano subordinato la ricapitalizzazione della compagnia all’intesa con il sindacato e il governo. Per superare la crisi economico-finanziaria infatti un gruppo azionisti e finanziatori avevano assicurato una ripatrimonializzazione per circa 2 miliardi di cui 900 come nuova finanza, a patto di una riduzione dei costi aziendali, mentre il cda aveva approvato un piano che prevedeva la crescita dei ricavi propedeutica al rilancio della società.

 

"Siamo soddisfatti perché abbiamo ottenuto più aeromobili, meno esuberi e di tenere le attività di manutenzione all'interno dell'Alitalia: crediamo di aver ridotto al minimo il taglio dei salari", ha commentato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. Per il raggiungimento del preaccordo il governo ha messo "a disposizione gli ammortizzatori sociali che hanno consentito di trovare gli equilibri necessari", ha sottolineato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

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