(foto LaPresse)

a milano

Torture e maltrattamenti nel carcere minorile Cesare Beccaria: tredici arresti

Nicolò Margani

Tra i reati ipotizzati anche quello di tentata violenza sessuale nei confronti di un detenuto. Altri otto agenti penitenziari sono stati sospesi

Maltrattamenti a minori, concorso nel reato di tortura, concorso nel reato di lesioni in danno di minori, concorso di reato di falso ideologico e una tentata violenza sessuale nei confronto di un detenuto. Sono questi i reati contestati a tredici agenti della polizia penitenziaria arrestati questa mattina dopo un'ordinanza dei pubblici ministeri del V dipartimento della procura di Milano. I fatti si sarebbero verificati nel carcere per minori Cesare Beccaria di Milano, dove tutti gli agenti posti sotto custodia cautelare svolgevano il proprio servizio. Altre otto persone, sempre facenti parte del corpo penitenziario delo stesso istituto, sono state invece sospese dall'esercizio di pubblici uffici. Secondo il gip i fatti accaduti, segnalati dal Garante dei diritti delle persone private della libertà personale, hanno avuto luogo a partire almeno dal 2022 e sono stati reiterati successivamente nel tempo fino a oggi. 

L'indagine è partita dopo un primo caso di presunta omissione nei controlli da parte degli agenti la notte in cui un detenuto 17enne venne torturato e abusato da altri tre detenuti, un 19enne e due minori. Relativamente a questo primo avvenimento, il gup Cristian Marian ipotizzava anche la possibilità di un vero e proprio depistaggio per allontanare i sospetti sulle mancanze degli stessi agenti, che non sarebbero intervenuti per bloccare le torture e avrebbero anzi ripulito un oggetto usato per infliggere sofferenze alla vittima.

 

 

“Le notizie che provengono dall’istituto penale per minorenni Cesare Beccaria di Milano, con appartenenti alla polizia penitenziaria arrestati e sospesi con pesantissime accuse, ci lasciano sgomenti e increduli", commenta Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria, che continua: "Servono riforme immediate e un decreto carceri, con procedure d’urgenza, per mettere in sicurezza il sistema. Fra suicidi, 32 fra i detenuti e 4 fra gli agenti dall’inizio dell’anno, omicidi, violenze e sofferenze di ogni genere, non se ne può più. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, almeno questa volta evitino le passerelle e aprano immediatamente un confronto serio, noi siamo come sempre pronti a offrire il nostro contributo d’analisi, idee e proposte”.

Il sindaco di Milano Beppe Sala ha commentato così gli arresti: "Su quello che è successo al carcere minorile Beccaria di Milano non posso ancora esprimere giudizi precisi. Però un giudizio più generico lo esprimo, cioè che il Beccaria è stato abbandonato per anni e anni, senza una direzione".

Intervenendo alla conferenza stampa indetta dopo gli arresti di questa mattina, il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella ha rilasciato ulteriori dettagli sulla vicenda: "Quello che ci aveva colpito era il metodo che veniva utilizzato da queste persone deviate dal sistema. Metodi tali da non lasciare il segno, rendendo più complesso quindi indagare". E ancora: "Ragazzi che si erano dati dei pizzicotti per evidenziare i lividi, il disappunto generalmente mostrato per la preoccupazione dei superiori che cercavano spiegazioni, quello che colpisce è che ritenevano giustificata la loro reazione come educativa". E sulle presunte violenze, il procuratore cita "utilizzo di bastoni, con i ragazzi spesso ammanettati dietro la schiena, in modo da impedire la difesa". Le vittime presentavano "segni sul volto particolarmente visibili, sofferenze fisiche e notti insonni, con utilizzo a volte di sacchetti di sabbia evitando di lasciare segni sul corpo". La pm Rosaria Stagnaro racconta invece dei luoghi dove sarebbero avvenute le torture: "L'Ufficio del capoposto era utilizzato per una parte, poi per lavori di ristrutturazione ci sono stati spostamenti e alcune violenze sono proseguite in celle di isolamento".

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