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divorzio all'italiana

Stories da un matrimonio finito: Fedez fuori di casa, fine dell'epoca Ferragnez

Michele Masneri

Dopo Totti e Meloni, divorziano pure i Ferragnez. Cosa farà ora la coppia? Si attende la nonna cartomante. Terrore biopic

Sarà per il “lascivo” al posto del “lassista”, per tutti i guai combinati negli anni, per i baci sanremesi dell’anno scorso – sembrano passati vent’anni – insomma secondo Dagospia e ormai diverse fonti Fedez se n’è andato di casa. Casa fatale, attico City Life di Daniel Libeskind (ma ci torneremo). Immerso nelle polveri sottili. Viene in mente naturalmente l’altro divorzio, quello Totti-Blasi, soprattutto per le case anzi le “dimore” come dicono gli immobiliaristi di Instagram, “da influencer” o “da calciatore” (ampie metrature, design che potresti essere a Dubai o a Bergamo – bassa – quartieri che mah, domotiche, divani chilometrici, molte intercapedini e armadi “walk in” per  accessori griffati che valgono meno dei Balthus di Marella Agnelli ma son più facili da spostare ed eventualmente usare come merce di scambio diplomatico).

 

Si è detto mille volte, il Torrino, parte di Eur che pare Beverly Hills, dove vivevano i Totti e pure i Meloni, è la cosa più City Life che esista a Roma: anche lì Suv, signore con extension che scendono dalla Lamborghini in tutina Gucci bianca, ecc. ecc. Poi, dietro quei muri e quelle domotiche, chissà. Fedez è sempre sembrato, nella sua dabbenaggine, più umano, dotato di emozioni, mentre Ferragni la si ricorda, nella indimenticabile serie tv Amazon Prime, percorsa da sincero stupore monodimensionale. Ma come, sei triste?, chiedeva. Basta guardarsi allo specchio, sorridersi, e la tristezza passa! Accusata di freddezza anche Ilary, che non avrebbe saputo gestire il male di vivere del fragile Pupone (ma forse è solo misoginia, perché mai queste ragazze dovrebbero essere sempre pronte a gestire questi uomini-puponi che combinano solo guai?).

 

Di sicuro questi uomini-puponi non ne azzeccano una (il vocabolario è l’ultimo dei loro problemi, anche se  Fedez che accusava Travaglio di lascivia intendendo lassismo resta una gran pagina audiovisiva). Se Giambruno ha fatto la sua comparsa il giorno di San Valentino presentando in un teatro romano il libro di Candida Morvillo “Sei un genio dell’amore e non lo sai”, bisogna dire con grande autoironia,  le migliori menti del paese lo scrutavano in cerca di un segno, un presagio, una strategia: che ci vuole dire? Che messaggio vuole comunicare? Anche lì,  l’idea dell’ex first gentiluomo che si aggira in blu estoril senza meta mentre la femmina deve gestire il disgraziato paese, fa tenerezza. Chissà se anche in quella coppia la dura è lei. Nel caso di Ferragni la volontà di potenza tutti la attribuiscono alla mamma, la formidabile scrittrice di gialli erotici che ha proiettato alcune frustrazioni, e i mancati successi, sulle figlie, diventate poi ambiziosissime. A far psicologia spicciola.

 

Come scrittrice di gialli erotici c’è  un’altra mamma fatale alla patria, la signora Paratore in Meloni. Non scrive invece la mamma di Ilary, che abbiamo visto nel documentario Netflix  starsene  buona buona dietro le quinte nel suo cottage adiacente alla mansion Totti. Ma a parte le case, altre somiglianze tra questi tre divorzi sull’asse Roma-Milano: le famiglie allargate, matriarcati con papà tranquilli e laterali, addirittura papà Meloni rimosso, non pervenuto Giambruno père, il Lucia ama le belle macchine, conduce vita ritirata il dentista riflessivo Marco Ferragni. Clan di parenti in apparenza compattissimi (ma quando vien giù  tutta la baracca, non verranno anche fuori screzi e magari gelosie e odii sopiti per anni dietro il successo?). Sempre dalla serie Amazon, ci ricordiamo un memorabile siparietto di un membro del clan che chiedeva “dov’è la biblioteca?” di una casa affittata per il weekend da tutto il famiglione, villone da sceicco appunto dotato di sala di lettura. E Fedez rispondeva: “Ma secondo te loro sanno com’è fatta una biblioteca?”. 

 

Di sicuro, a voler essere molto cinici, col divorzio si ha poi quello snodo narrativo che la faccenda agognava. Una testa rotolare. Un cambio di passo. Un capro espiatorio cui addossare colpe e dispiaceri, per poi proseguire col nuovo capitolo. Si pensava tutti che a rotolare sarebbe stato il fidato manager che ha accompagnato tutta l’ascesa di Ferragni, Fabio Maria Damato, ma va benissimo anche  Fedez, evidentemente meno strategico alla causa. Comunque: il dado è tratto e gli italiani che hanno il cuore tenero e la memoria corta  saranno pronti a perdonare “Chiara” che potrà tornare nei nuovi panni della separata cuore infranto,  magari trovando anche modi efficaci (in video) di espiare, magari prestando  servizio volontario in una Rsa (l’ha fatto in fondo pure Berlusconi). Certo, pesa però la malattia di Fedez.  


E se le tensioni in casa Meloni sono più sull’asse Arianna, la sorella sposata col ministro Lollobrigida, anche lui un discreto casinaro, anche lui portatore di estetica metrosexual col “rinforzino” ai capelli sdoganato a destra, per adesso Melory Blasi (!)  e Valentina e Francesca Ferragni sono state da quel che si sa di supporto alle rispettive sorelle più celebri. 


Rimane poi la gestione mediatica delle separazioni: se Meloni è stata veloce come un falco, un post su Instagram e via, senza sbavature né interviste a cuore aperto, quella di Ferragni si sta trascinando tra gossip e controgossip. E se nel caso di Totti fatale è stata l’intervista data dal Pupone al Corriere della Sera, in cui  accusava la moglie di avergli rubato i poi celebri Rolex, a noi risulta che anche Ferragni stia per concedere una clamorosa intervista al Corriere, anche consigliata dai nuovi consulenti (chiamati troppo tardi, ma vabbè) della società di pr Community che la coadiuvano dopo la débâcle dei mesi scorsi, e mentre gli avvocati dello studio Gianni Origoni sono al lavoro. Anche qui una novità: tutti puntavano sulla grande boutique della comunicazione di crisi romana fondata da Gianluca Comin.   Un’altra intervista in arrivo e confermata è invece a Fabio Fazio. E lì sarà il gran ritorno sulle scene, il 3 marzo, e si vedrà quale sarà il tono, se ci saranno lacrime, e quali disvelamenti. Anche lì però bisogna stare attenti, perché queste interviste poi di solito scatenano ulteriore conflitto che interferisce con le pratiche legali. Sarebbe interessante sapere cosa dice di tutta la situazione la nonna di Fedez, Luciana Violini, cartomante per hobby, che previsioni fa per il futuro. La nonna ha tutto un seguito su Instagram ed è anche orgogliosamente mussoliniana: potrebbe fare le carte anche su Meloni e le regionali in Sardegna (o avere un posto fisso a Rete4). I più pessimisti infine temono un’ondata di ulteriori biopic in arrivo. A partire da quello che potrebbe chiamarsi, invece che “Unica”, “Unico”, come il modulo della dichiarazione dei redditi, viste le ultime sparate fiscali di Fedez.

 

  • Michele Masneri
  • Michele Masneri (1974) è nato a Brescia e vive prevalentemente a Roma. Scrive di cultura, design e altro sul Foglio. I suoi ultimi libri sono “Steve Jobs non abita più qui”, una raccolta di reportage dalla Silicon Valley e dalla California nell’èra Trump (Adelphi, 2020) e il saggio-biografia “Stile Alberto”, attorno alla figura di Alberto Arbasino, per Quodlibet (2021).