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La novità

Bologna città a 30 all'ora. Ma si litiga per il nuovo limite di velocità

Nicolò Zambelli

Cittadini disorientati, le prime multe e l'annuncio di un referendum consultivo da parte dell'opposizione. "Disponibili a modifiche, ma il bilancio lo vedremo tra un anno", dice il sindaco Matteo Lepore

Da ieri Bologna è la prima grande città in Italia a essere diventata una "città a 30 chilometri all'ora" a tutti gli effetti. Negli ultimi mesi il comune aveva posizionato nuovi cartelli e disegnato scritte sulle strade per segnalare il limite di velocità, ma le forze di polizia non avevano ancora l'autorizzazione per fare le multe e sanzionare gli automobilisti. Si trattava di un esperimento, una prova per testare e far abituare le persone ai nuovi limiti, senza ammende. Dalla giornata di ieri sono scattate le prime sanzioni e i primi controlli da parte degli agenti. In totale, nelle ultime 24 ore, le multe sono state 12. Il cambiamento ha disorientato la città e ha sollevato polemiche sia tra i cittadini sia all'interno della giunta comunale

 

 

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, a Radio24, ha spiegato: "Le preoccupazioni da parte dei cittadini sono legittime, ma sono certo che quando si vedrà che nella realtà dei fatti tutti questi problemi di cui tanto si parla non ci saranno, si convinceranno tutti". L'obiettivo per l'amministrazione è rendere la città "più silenziosa e più spaziosa, per avere strade sicure e curate, nuove aree verdi, piazze pedonali e piste ciclabili, attraversamenti tranquilli per le persone anziane e con disabilità, spazi protetti per i bambini davanti alle scuole, un traffico più fluido per tutti i mezzi". In poche parole incentivare la mobilità sostenibile e rendere la città sempre meno auto-centrica. Parallelamente all'introduzione dei nuovi limiti, infatti, il comune ha creato nuovi attraversamenti pedonali, nuove piste ciclabili e messo in sicurezza diverse strade. Sono stati installati anche nuovi "Infovelox", cioè quei dispositivi che informano gli automobilisti la velocità di percorrenza. Non sono stati installati, però, nuovi autovelox perché tutto sarà gestito dalla polizia locale, ha spiegato il sindaco. Per ora l'unica città in Italia ad aver applicato questo limite è Olbia, in Sardegna. In Europa, l'esperimento è stato avviato a Berlino, Barcellona, Edimburgo, Bruxelles, Parigi.

 

 

L'amministrazione ha creato un sito internet per informare i cittadini sulle modifiche al traffico e come questi nuovi limiti cambiano la concezione della città e la sua vivibilità. Un servizio per i cittadini con tanto di mappe dettagliate che mostrano i cambiamenti avvenuti della viabilità, come quella qua sotto. 

 

   

La novità ha sollevato grosse polemiche in città e non solo tra gli automobilisti. Il movimento "Una Bologna che cambia" ha annunciato una manifestazione di piazza per il prossimo venerdì davanti a Palazzo d'Accursio, alla quale parteciperà anche la sezione della Lega della città. Il capogruppo di Fratelli d'Italia, Stefano Cavedagna, ha annunciato che istituirà un comitato per chiedere un referendum per sottoporre le modifiche alla viabilità al voto dei cittadini. Per realizzarlo, dovranno essere raccolte novemila firme entro i prossimi tre mesi. Nel frattempo, si sono moltiplicate le petizioni online che chiedono un immediato dietrofront all'amministrazione. 


Da Palazzo d'Accursio, però, sono cauti. "Il bilancio lo si vedrà tra un anno" ha detto Lepore sempre a Radio24, aprendo alle modifiche: "Siamo disponibili a raccogliere segnalazioni. La polizia locale è attiva non solo per informare i cittadini ed eventualmente sanzionare ma anche per aggiornarci su come sta andando. Quella di oggi (ieri, ndr) è una giornata particolare, ma in realtà uguale a tutte le altre che verranno, perché ci saranno dei limiti da rispettare in diverse strade. Non tutte quelle della città in realtà perché ce ne sono ancora tante a 50. Ma oggi parte, dopo sei mesi di sperimentazione, una limitazione del traffico per ridurre gli incidenti e la mortalità". 

 

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