Londra fa l'offesa con la Normandia

Paola Peduzzi

Un annuncio con un cuore per attirare i businessmen inglesi è stato accolto nel Regno Unito con una preoccupante mancanza di humor

Votate con i piedi e dimenticate tutte le preoccupazioni: qui da noi troverete di che vivere, di che sognare, di che investire, di che prosperare, di che ridere. La Normandia ha lanciato la sua charme offensive sui businessmen britannici, con una campagna pubblicitaria che è stata accolta nel Regno Unito con una preoccupante mancanza di humor: la regione che s’affaccia sulla Manica invita gli investitori inglesi a non tormentarsi troppo con la Brexit, passate da questa parte del mondo – votate con i piedi, che è una frase che fa venire i capelli dritti se non la si legge in modo letterale – e reinventatevi. La campagna pubblicitaria prevede dei cartelloni con una testata finta, il Normandy Times, un disegno della Manica stretta stretta da oltrepassare agilmente con un’imbarcazione o un aereo, e degli annunci: uno è evidenziato con un cuore e dice che si sta cercando un “hot entrepreneur” allergico al post Brexit scandito da dazi e regole opprimenti. La pubblicità della regione Normandia comparirà su quotidiani e magazine a partire da domani e su cartelloni in cinque città – Londra, Bristol, Birmingham, Manchester, Cambridge – dove circolerà anche l’autobus del “Magical Norman Tour” con il cuore in bella vista.

  

Sui mezzi di trasporto della capitale inglese però i cartelloni non ci saranno: l’azienda che li gestisce, il Transport for London, li ha vietati, sostiene che contengono “immagini e messaggi che evocano temi sensibili e controversi per il pubblico”. Pornografia anti Brexit insomma: è meglio che i londinesi non ne consumino troppa, visto che già sono gli utenti che più ne vanno matti.

  

Il presidente della regione Normandia, Hervé Morin, storico alleato di François Bayrou, ha detto di essere “molto dispiaciuto” del rifiuto del Transport, ma si capiva che gongolava quando ha ribadito che ci saranno imposte più basse e infrastrutture a disposizione di tutte le aziende inglesi che non vorranno star lì a vedere come va a finire il negoziato Brexit, e si sposteranno nella zona euro senza troppi ripensamenti. Nella campagna pubblicitaria non c’è soltanto la malizia francese nel trasformare la Brexit in un affare di cuore – si sa che con l’amore i francesi sono unici – ma anche una piccola rivincita nei confronti delle altre regioni che si affacciano sulla Manica: il primo obiettivo è conquistare gli affari francesi, certo, ma c’è anche una faida tra regioni francesi. Non è un caso che nel disegnino del Normandy Times non compaia l’Eurotunnel, via privilegiata del traffico tra il Regno Unito e la Francia: la gestione del tunnel non è della Normandia, ma dell’Alta Francia, e la competizione tra i vari governatori è spietata (nonché complicata, visto che Calais rischia di diventare un “hard border” come quello nordirlandese). In un colpo solo la Normandia ha stracciato i vicini, che sono molto più conosciuti per la giungla degli immigrati che per gli investimenti che stanno facendo per gestire il post Brexit, e ha avuto una pubblicità extra nel Regno Unito: non c’è nulla come una censura per far venir voglia di avvolgersi dentro al cartellone col cuore.

  

Molti commentatori inglesi si sono incupiti: ci stanno portando via tutto, questi europei, ora persino l’ironia. Ma il furto è ancora tutto da fare: quando e se ci sarà il travaso di business dal Regno al continente allora l’effetto della Brexit sarà devastante. Per ora siamo in mezzo a schermaglie amorose, con cuori e disegni, e il Regno Unito continua a passare per il marito che ha chiesto il divorzio e perde colpi davanti agli avvocati, mentre le 27 ex mogli un po’ s’arrabbiano, un po’ pretendono, un po’ fanno dispetti, e il resto del tempo sistemano la lista della spesa. Soprattutto l’ex moglie francese, che in un attimo si è saputa trasformare nell’amante più desiderata, e sta lì, a un passo da casa, con le braccia spalancate e una promessa: se cambi idea, ti perdono.

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi