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contro mastro ciliegia

Nasce il Museo per le foibe. Bene

Maurizio Crippa

In attesa delle annuali odiose polemiche contro il Giorno del Ricordo, una buona notizia. Dopo aver rilanciato il Museo della Shoah bloccato da vent'anni, il ministro Sangiuliano ha varato il progetto di un Museo del Ricordo, a Roma. Si attendono gli addetti ai livori

Come ha scritto il saggio Goffredo Buccini, “preparatevi amici! Stiamo per entrare nell’annuale rissa sulle #foibe”. Siamo in anticipo, il 10 febbraio, sul Giorno del Ricordo dedicato alle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, ma siamo in lieve ritardo per complimentarci col ministro Sangiuliano che ha varato l’istituzione di un Museo del Ricordo. Nascerà a Roma, dove un quartiere porta ancora il nome “giuliano-dalmata” a ricordare quell’esodo, e sarà realizzato e gestito da una Fondazione cui potranno aderire soggetti privati, tra cui le associazioni degli esuli. Il Giorno del Ricordo fu istituito durante la presidenza Ciampi e sempre onorato da Napolitano “per rendere giustizia agli italiani che furono vittime innocenti – in forme barbariche raccapriccianti, quelle che si riassumono nella incancellabile parola ‘foibe’” e da Mattarella. L’ulteriore tassello della memoria non piacerà a tutti, nonostante Sangiuliano abbia al suo attivo anche lo il rilancio del Museo della Shoah. Le polemiche ci saranno, per ora s’è visto solo un furibondo attacco sul Manifesto dello storico Eric Gobetti, già autore di un libro persino insultante nel titolo, “E allora le foibe?”. Ma confidiamo nella sveglia ritardata di qualche accademico recidivo e dei soliti addetti ai livori. O almeno dell’Anpi.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"