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contro mastro ciliegia

Depardieu, "porc" e pure femminicida?

Maurizio Crippa

La caccia grossa in stile #Balancetonporc al debordante attore francese è ormai senza quartiere. Ma dove non riescono ad arrivare i processi, è proprio normale che la ghigiottina la maneggino i media? Una attrice con cui lavorà nel 1982 si è suicidata: dai titoli sembrava che l'assassino fosse lui

Ai tempi eroici #Balancetonporc era la versione francese, quindi deliziosa e velenosa, dell’anglosassone #MeToo e il “porc”  d’eccellenza allora non era ancora lui. Anche se già allora non c’era porc migliore, per stazza e vita e sfacciataggine, di lui, il vero porc francese, Gerard Depardieu. E ora che sputtanamento dopo denuncia, e processo dopo sputtanamento, “da mostro sacro del cinema è diventato mostro e basta”, il porc è braccato più del cingialone d’antan. E fortuna per il suo amico Serge Gainsbourg di essere morto prima, perché ora che gli vogliono decimare una via è finito in un processo mediatico alle intenzioni (postume). Comunque Depardieu. Visto che denunce e processi non bastavano (non bastano sempre, qualcuno oserà dirlo?) prima si era messa Mediapart e ora la trasmissione “Complèment d’Enquete”, una “Report” d’Oltralpe, con una puntata sobria: “La caduta dell’orco”. E tutto è bene quel che finisce male, per lui. Ma la domanda è questa: è un mondo normale quello in cui non riuscendo a ghigliottinare il porc in tribunale, lo si affida al linciaggio dei media? Ieri c’era la notizia che l’attrice Emmanuelle Debever si è suicidata nella Senna. Aveva lavorato con Depardieu in Danton, 41 anni fa. Ma a leggere i titoli sembrava che l’avesse strangolata il porc.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"