(foto Ansa)

Contro Mastro Ciliegia

Più soldi a Roberto Mancini

Maurizio Crippa

L'ex ct della Nazionale italiana, molto probabiblmente, volerà presto in Arabia per accettare il nuovo incarico. Stipendio migliore e meno fastidi: cosa avrebbe dovuto fare?

Giornali italiani “che citano fonti arabe”, ma è come se fosse cosa fatta, soprattutto sul lato del micragnoso crucifige. Dicono che il Mancio, fresco di dimissioni, migrerà in Arabia per allenare la Nazionale saudita con il solito, fantastiliardico contratto: triennale da 25-30 milioni l’anno (secondo le fonti arabe, eh). Secondo noi sono persino pochi: il Mancio dovrebbe dotarsi di un manager più avido. E ad ogni buon conto: se qualcuno ti offre uno stipendio migliore per fare lo stesso lavoro che facevi prima – ma con il vantaggio di non avere più tra i cabasisi il gravoso Gravina, una pletora di brocchi e di annessi lamentosi presidenti di club, e persino gli spot da girare e infine pure Buffon – perché mai non dovresti volarci, a Riyad? Eppure si leggono molti moralisti da tastiera a cottimo, compresi vecchi arnesi del barsport giornalistico, frignare che “il denaro ucciderà il calcio” (francamente sembra più minacciato dalla Figc). C’è persino chi ha detto: se guadagni cifre già importanti la differenza non la noti neanche più. Forse tu, che quelle cifre te le sogni: se invece te le offrono, la differenza c’è. Come chi si schifa perché Gabri Veiga ha preferito il Golfo arabo a quello di Napoli: guadagnerà il triplo e senza vedere De Laurentis: che vuoi di più dalla vita?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"