Foto Lapresse

Contro mastro ciliegia

Conte, la pandemia e il paese guasto

Maurizio Crippa

Dopo essere stato aggredito oggi da un No vax, l'ex premier sarà interrogato settimana prossima dal Tribunale di Brescia per la demenziale inchiesta sul Covid. Subire due ingiustizie opposte è quasi un record, persino in una nazione sballata come l'Italia

Solidarietà a Giuseppe Conte, aggredito da un demente violento a Massa durante un comizio. Conte stava salutando i sostenitori, l’energumeno si è intrufolato e gli ha dato uno schiaffo. Doppia solidarietà, anzi, perché l’aggressione è avvenuta a causa non dell’attuale attività politica, ma del passato ruolo di presidente del Consiglio. L’aggressore infatti è un No vax, e ce l’aveva con lui a causa delle restrizioni imposte durante la pandemia. Ci sono però due aspetti che, come le morali della favola, invitano a riflettere.

La prima è che l’aggressore è un ex militante del movimento di Beppe Grillo, che ha dato voce per anni al peggiore antiscientismo: dai dubbi propalati sulla medicina alle balle sui termovalorizzatori alle scie chimiche. Le scemenze passate, purtroppo per Conte, a volte presentano in conto. L’ex premier ha giustamente commentato: “Quando ci si assume una responsabilità di governo si prendono decisioni difficili”. Gli fa onore. Ma in un paese dominato dal più esecrabile populismo, Conte il 10 maggio sarà interrogato dal Tribunale dei ministri di Brescia per la demenziale inchiesta sul Covid. E subire due ingiustizie opposte è quasi un record, persino in un paese guasto.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"