Foto Ansa

contro mastro ciliegia

E Bonelli non si scusa?

Maurizio Crippa

L'esponente dei Verdi accusa Calenda di aver fatto perdere Emma Bonino. Peccato che lui stesso, paracadutato dal Pd nel collegio blindato di Imola, sia stato eletto. Invece il meritevole Aboubakar Soumahoro, candidato con la sua Alleanza Verdi Sinistra Italiana, è stato abbandonato al suo destino

La fissazione è peggio della malattia, insegna un caro maestro; e se c’è un caso in cui il brocardo si dimostra vero è quello di Angelo Bonelli, celebrity verde, quello che in coppia Fratoianni ha sfrattato i riformisti dall’alleanza col Pd facendo perdere Letta, che ha una fissazione di sapore vagamente psicoanalitico per Carlo Calenda. Al tempo di formare le liste, se ne uscì con una infelice minaccia da Signorina Rottermeier: “Calenda non va trattato come un bambino capriccioso, va educato”.

Ora torna a prendersela con lui, a proposito di una quisquilia elettorale: “Divisioni e personalismi tengono fuori dal Parlamento una figura importante come Bonino”. La colpa? “Comportamenti come quello di persone che volevano raggiungere la doppia cifra, e lo dico a Calenda. Almeno una scusa sarebbe dovuta per un comportamento di questo genere”. La fissazione è insomma giunta alle scuse di Calenda. Richieste da uno che è stato paracadutato nell’uninominale di Imola, coi voti del Pd, in virtù del suo 3 virgola, mentre invece il meritevole Aboubakar Soumahoro, attivista di origine ivoriana, è stato abbandonato al suo destino dalla sua stessa lista: guarda caso quella di Bonelli. Chiedere scusa?

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"