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Contro mastro ciliegia

Caro Pd, la politica non è il messaggio

Maurizio Crippa

Il grottesco manifesto del candidato FdI Fiocchi col fucile dimostra che la crisi dei professionisti della comunicazione è davvero grave. Ma a farne le spese è soprattutto il Pd. Dopo il Vannacci con gli occhi bendati, un post sui social contro Meloni il cui senso subliminale era: "Votatela"

L’europarlamentare meloniano Fiocchi Pietro (detto Bumbum) s’è fatto fotografare con un fucile puntato. Pirlata coi fiocchi. Ma Fiocchi non è Cameron che dice a Zelensky che può usare le armi inglesi  contro l’orso Putin, è solo un candidato in giacchetta da cacciatore che strizza l’occhio all’elettorato venatorio. Certo, se avesse avuto un esperto di comunicazione, anche scarso, avrebbe inventato qualcosa di meno grottesco. Si parla tanto dei bassi compensi intellettuali – il vero scandalo di Scurati stava nei quattro soldi sganciati dalla Rai – ma questa cosa della qualità delle professioni della comunicazione è grave davvero. A farne le spese però, più che gli svalvolati militaristi di destra, al momento è il Pd. Già caro gli è costato il manifesto con la benda sugli occhi del Generale, un evidenziatore, ma ieri i Mad men (o Mad women) della comunicazione del Pd hanno sformato un altro capolavoro. Un post siffatto: “SI SCRIVE - GIORGIA - SI LEGGE - NO VAX PISTOLERI, OMOFOBI MISOGENI”. Una talentuosissima (vera) della comunicazione ha chiosato: “Il messaggio subliminale è: metti la croce su Giorgia”. Fine.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"