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contro mastro ciliegia

Un "Crush!" (come nello spot della Apple) per Israele

Maurizio Crippa

Il gesto liberatorio dell'ambasciatore israeliano all'Onu che dopo il voto per l'ingresso della Palestina ha distrutto la Carta delle Nazioni Unite nel tritacarte. Servirebbe un gesto simile anche alla Statale di Milano, quella che vieta i convegni pro Israele ma permette le occupazioni a quattro proPal che non vota nessuno

Qualche noiosone vi spiegherà che lo spot “Crush!” di Apple, quello della pressa che distrugge le noiosate del passato, è un errore di comunicazione. Invece è perfetto e liberatorio, quasi quanto il gesto dell’ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan. L’Assemblea generale ha approvato una mozione (a sfregio) che riconosce la Palestina come adeguata a diventare membro effettivo dell’Onu. L’ambasciatore ha dichiarato: “Avete aperto le Nazioni Unite ai nazisti moderni. Questo giorno sarà ricordato per l’infamia, state facendo a pezzi la Carta Onu con le vostre mani”. Poi Gilad Erdan è passato al momento “Crush!”, ha preso la carta dell’Onu e l’ha fatta a pezzi con un tritacarte.

A volte ci vogliono messaggi chiari per spiegare le cose. Ad esempio, come spiegare questa assurdità accaduta alla Statale di Milano, l’università dove il rettore aveva impedito lo svolgimento di un convegno pro Israele, per paura di violenze dei filopalestinesi? L’altro giorno ci sono state le elezioni studentesche, la lista Obiettivo studenti le ha stravinte, la sinistra le ha straperse. Il giorno dopo la sinistra propal ha occupato la Statale con le solite comiche tende e con le bandiere palestinesi. Crush!

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"