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Contro mastro ciliegia

Da Venditti a Prezzolini

Maurizio Crippa

Prove di egemonia culturale: niente di fatto. Sangiuliano invita al ministero la star di "Notte prima degli esami", ma invece di incastonarlo nel Pantheon della nazione finisce per sorbirsi la proposta di riforma costituzionale pop del cantautore

Egemonia culturale non pervenuta, again. Ogni giorno ha la demi-star che straparla, e ogni giorno Giuliano Sangiuliano sa che dovrà correre per riuscire a imporle il suo personalissimo stile intinto nel pop. Peccato che i personaggi che vorrebbe acquisire al Pantheon neo egemonico corrano più di lui. Ieri era la volta di Antonello Venditti che s’accinge a festeggiare il “Notte Prima degli esami 1984-2024 40th Anniversary”, manco fosse la reunion dei Beatles, e Sangiuliano gli ha spalancato persino le porte del Collegio romano. Solo che quello, incurante del Pantheon della nazione, s’è lasciato andare:  “La musica popolare contemporanea non è riconosciuta da nessun governo”, ha detto, “Abbiamo bisogno di dare dignità a De Andrè e a Geolier”. Che, forse, De Andrè se la sia cavata benone da solo, non gli passa per la testa. Ma per le riforme costituzionali è pronto: “Vorrei che la musica entri nella nostra Costituzione, consacro questa mia festa a questo ideale e sogno”. Accipicchia. Solo che Sangiuliano è arrivato in ritardo e s’è beccato pure il perculo di Venditti: “Ministro o non ministro la vita va avanti. Forse si è perso una buona occasione per sentire la mia esibizione”. Altro che egemonia culturale, questi non avrebbero rispetto manco di Prezzolini.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"