Contro Mastro Ciliegia
Michele Riondino e la settima cozza pelosa
Puoi anche fare un film "politico" sull'Ilva, ma se poi pensi che il cinema possa essere il succedaneo dell'acciaieria per fare vivere una città come Taranto, è anche peggio dell'economia politica di Giuseppi ed Emiliano
L’egemonia culturale delle destre è un disastro peggio del celebre salvataggio dell’Ilva di Giuseppi Conte, e anche la presa sui parastati audiovisivi e assistiti lascia a desiderare: a Michele Riondino, che aveva postato una foto di La Russa a testa in giù, non uno ma tre David hanno dato. Ma non è questo trionfo resistenziale a lasciare basiti, di Riondino. Dici: è un bravo attore, ha esordito dietro la macchina da presa con un filmino neorealisticamente impegnato, deve per forza avere qualche buona idea sul mondo. Invece è la versione in 35 mm di Tridico, quello che spreme in colatura d’alici le scemenze assistenzialiste, è la versione cozza pelosa dell’economia politica à la Emiliano. Fa un film sull’Ilva (“noi siamo cresciuti con l’idea che non c’è altro destino se non l’acciaieria”) ma ai David spara un periodo ipotetico dell’anti realtà: “Il cinema è l’altra grande industria, dà lavoro e ricchezza. Nel nostro piccolo possiamo anche fare a meno della fabbrica se si sviluppano altre prospettive, il cinema è una prospettiva”. Nel frattempo il suo film l’ha finanziato Sangiuliano per 200 mila euro, se aspettiamo di dar da mangiare a Taranto coi film, rischiano di morire di fame. Abolire l’industria e darsi al cinema, sarebbe persino un sogno, se non fosse un dramma.
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