Andrea duca di York fuori dalla cattedrale di Sant'Anna a Belfast (foto Wikimedia Commons)

Il duca di York, i massaggi ai piedi e alla coscienza

Maurizio Crippa

Da settimane tutti parlano del caso Epstein come di uno scandalo, ma nessuno è scandalizzato

Il principe Andrea, duca di York, a vederlo in fotografia sembra un Leslie Nielsen amareggiato da una vita di fatiche e scontenti, insomma fa simpatia anche meno di Carlo. Ma questo passi. Era un caro amico di Jeffrey Epstein, il famoso Barbablù dal portafoglio infinito, almeno quanto l’agenda con gli amici importanti, e l’avevano beccato, Andrea, mentre s’infilava o usciva da casa dei Barbablù. E una ragazzina casualmente stava al centro dell’inquadratura. Ora sarebbe stato visto da testimoni mentre si faceva massaggiare i piedi da una (o più) giovani donne russe sempre nella magione del caro Jeffery, a New York. O così ha raccontato in un articolo su New Republic Evgeny Morozov, controverso “sociologo di origine bielorussa”, qualsiasi cosa voglia dire. E forse se l’avesse raccontato qualcun altro ci avrebbe colpito di più. L’impressione è che le rivelazioni di Morozov non valgano troppo di più delle dichiarazioni della Casa Reale, secondo cui Sua Altezza Reale è “sconvolto” e “condanna lo sfruttamento di ogni essere umano”. Fuffa buona per una serie tv, ma non di quelle “true story”. In fondo è un circo così prevedibile, il Male Assoluto. Tant’è vero, e questo in effetti colpisce, o dovrebbe, è che da settimane tutti parlano del caso Epstein come di uno scandalo, ma nessuno è scandalizzato, nessuno si strappa le vesti, nessuno chiede mea culpa. Nemmeno al duca di York. Tutti quanti si fanno massaggiare la coscienza morale, come Sua Altezza i piedi. Forse per indignarsi davvero aspettano un nuovo video, con dentro un non un principe, ma un monsignore.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"