Michela Murgia (foto LaPresse)

Contro Mastro Ciliegia

Essere Michela Murgia, eroina dell'autolesionismo

Maurizio Crippa

Alla Tv delle ragazze fa la cosa che ama di più fare, ma che le viene peggio: “alza una protesta” contro l'Eroe. Peccato che sbagli i personaggi

C’è un giornale da fascistometro online che ha attaccato, che volgarité, Michela Murgia con l’argomento che non è una modella di Victoria’s Secrets. E solo per questo, vorremmo che le dessero il Pulitzer. Ma poi arriva La tv delle ragazze 2.0, sono così brave che ci imbuchiamo, felici spettatori abusivi e maschi. Soltanto che, patatrac, arriva Murgia e fa la cosa che ama di più fare, ma che le viene peggio, “alza una protesta”. Protesta contro l’Eroe, causa di frustrazione per le ragazze che lo sognano e per gli uomini che sognano di esserlo. Perché l’Eroe, va da sé, non esiste. Oppure è solo e fa danni. Sfigato. Invece Michela Murgia, quando lancia le sue crociate, rasenta l’autolesionismo. Ha inventato il “fascistometro”, una figuraccia demenziale. Quando il #Metoo sembrava una moda seria, aveva lanciato l’hashtag #tuttimaschi per tenere la contabilità delle donne che non scrivono mai in prima pagina. Ha dovuto smettere, non stava in piedi. Poi ha provato a sponsorizzare film e romanzi in cui ci siano almeno due donne. Anche Aristofane s’è messo a ridere, nella tomba. Ma sull’Eroe, ha sbagliato pure i personaggi. Se l’è presa con Harry Potter, il maschietto meno Alfa della letteratura, uno che non muove la bacchetta magica se prima non lo autorizza Ermione. E con Batman, un ragazzo in effetti complessato, ma non solitario: ha sempre amato Robin. Dice che dopo i 40 anni l’unico eroe è lo psicanalista. Ma pure senza Freud, un aiutino glielo potrebbe dare Serena Dandini, se non altro in memoria della cara vecchia solidarietà femminile. Farla tacere, non farle “alzare proteste”.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"