Giorgia Meloni (foto LaPresse)

Perché con Meloni non serve manco il fascistometro

Maurizio Crippa

L'ultima della leader di Fratelli d'Italia è proporre il 4 Novembre festa nazionale

L’ottimo e puntuale @christianrocca, che usa Twitter come un martello antipopulista, ogni volta che Giorgia Meloni dice una scemenza delle sue, ogni giorni in pratica, digita con metodo ammirevole: “Ma com’è possibile che Meloni sia stata ministro della Repubblica?”. Io ho provato anche a rispondergli “perché non provi a chiederlo a Berlusconi?”, tanto per la memoria: ma che importa poi, sono cose del passato. Il problema di Meloni è che vorrebbe farlo ancora, il ministro, e stavolta sarebbe anche peggio. Ieri ad esempio se n’è uscita a dire che vorrebbe riportare il 4 Novembre festa nazionale, perché “è una festa molto più unificante di altre feste che oggi sono festa nazionale”, intese il 25 aprile e il 2 giugno, che sarebbero “più divisive”. E che anche oggi bisogna difendere l’Italia della minaccia alla sovranità economica e politica. Si tratterebbe di spiegarle che la Prima guerra mondiale nazionalista fu causa della Seconda, e dei fascismi, e le due feste che lei tanto schifa ricordano la fatica che c’è toccato fare per liberarci dei danni fatti in quel buio passato. Ma in fondo che importa, anche questo è il passato. E non c’è manco bisogno del fascistometro.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"