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fine della gogna

L'ex arcivescovo di Parigi Aupetit non ha commesso reato: archiviata l'indagine per violenza

Redazione

Michel Aupetit era sotto inchiesta da dicembre 2022 per uno scambio di email con una parrocchiana considerata "soggetto vulnerabile". La procura ha chiuso il caso: assenza di reato. Il presule era stato indotto alle dimissioni nel 2021 per una presunta relazione con una donna, sempre negata

Procedimento archiviato per assenza di reato. Si è conclusa così l'indagine preliminare su Michel Aupetit, ex arcivescovo di Parigi, aperta a dicembre 2022 per “violenza sessuale su una persona vulnerabile” in seguito a una segnalazione della diocesi della capitale francese. La procura, contattata dall'Agence France Press, ha confermato che la chiusura dell'inchiesta è avvenuta il 23 agosto. A farla scattare era stato uno scambio di email fra l'allora monsignore e una parrocchiana, sottoposta a tutela giudiziaria: c'era da accertare il consenso della donna tenendo conto delle sue precarie condizioni di salute mentale.

Interrogato il 9 giugno, Aupetit “ha sostenuto di non aver mai avuto una relazione sentimentale o sessuale con la donna in questione”, secondo la procura. La stessa parrocchiana “ha detto agli inquirenti di avere un ricordo chiaro delle situazioni menzionate. Ha ritenuto che non costituissero alcun reato e non ha presentato alcuna denuncia”. Secondo l'avvocato Jean Reinhart, non c'è mai stata “alcuna ambiguità” da parte del suo assistito né “gesti inappropriati”. “L'arcivescovo Aupetit aveva affrontato l'apertura di questa indagine con serenità”, dice Reinhart, “perché era certo che si sarebbe potuta concludere solo con l'archiviazione del caso. D'ora in poi potrà continuare a svolgere la sua missione pastorale senza alcuna difficoltà”.

Michel Aupetit, 72 anni, aveva rimesso il suo mandato da arcivescovo di Parigi nelle mani di Papa Francesco il 25 novembre 2021 con una lettera. Lo stesso Papa lo aveva nominato alla carica nel dicembre 2017. Una decisione presa “per salvaguardare la diocesi” travolta dallo scandalo rivelato dal Point pochi giorni prima: Aupetit avrebbe avuto una relazione con una donna nel 2012. Il Papa accettò in tempi rapidi le dimissioni (una settimana), per poi dichiarare a dicembre “Io mi domando cosa ha fatto lui di così grave da dover dare le dimissioni. Qualcuno mi risponda, cosa ha fatto? Chi lo ha condannato? L’opinione pubblica, il chiacchiericcio”. Una conferma che l'addio dell'arcivescovo era stato condizionato dall'inchiesta del Point, che però Aupetit ha sempre smentito.

Tuttavia, la storia del flirt arrivava al culmine di una burrasca iniziata con il titolo di Libération all'indomani della nomina del presule: “E' un conservatore radicale” e proseguita con la messa al banco degli imputati da buona parte del clero locale e dell'intellighenzia parigina. Le accuse: una gestione “brutale” dell'arcidiocesi. Una vicenda chiusa con la nomina, dopo Aupetit, di Laurent Ulrich, monsignore con un profilo “sociale” e vicino a Papa Francesco.

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