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Il nuovo Consiglio dei cardinali si è riunito con il Papa, ma non si sa più a cosa serva

Matteo Matzuzzi

L’organismo voluto da Francesco all’inizio del pontificato per studiare la riforma della curia e ascoltarne i consigli circa il governo della Chiesa universale ha esaurito la parte preponderante del suo compito un anno fa

Si è riunito in Vaticano il Consiglio dei cardinali, l’organismo voluto dal Papa all’inizio del pontificato per studiare la riforma della curia e ascoltarne i consigli circa il governo della Chiesa universale. Il C9, poi ridottosi nella composizione numerica, ha esaurito la parte preponderante del suo compito un anno fa, quando è stata varata l’attesa costituzione che ristruttura la curia (Praedicate evangelium). In molti ritenevano che il consiglio sarebbe stato soppresso o quantomeno messo in naftalina. Invece, il Papa ha rimpinguato le poltrone lasciate progressivamente vuote, cambiando qualche membro  e ridando slancio al consiglio.

Il comunicato pubblicato al termine della prima riunione del nuovo gruppo, però, fa capire che trattasi ormai di una sorta di dopolavoro.

Di che cosa hanno discusso i porporati? Ecco: “Al centro della conversazione le situazioni di guerra e di conflitto in cui si trovano molte parti del mondo e la necessità di un lavoro unitario di costruzione della pace da parte di tutta la Chiesa. Tra gli altri temi trattati, oltre alla situazione sociopolitica ed ecclesiale delle diverse regioni di appartenenza dei cardinali, anche i preparativi per l’assemblea sinodale di ottobre e la implementazione della costituzione apostolica Praedicate evangelium”. Insomma, compiti che poteva svolgere il concistoro, come avvenuto per secoli e secoli.

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.