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roma capoccia - spina di borgo

Il consiglio dei cardinali che sovrintende la riforma della curia ha esaurito la sua ragion d'essere

Matteo Matzuzzi

Il gruppo dei cardinali consiglieri si è riunito ancora, nonostante la riforma sia andata in porto lo scorso giugno, benché le attese nomine dei capidicastero tardino ad arrivare

Si è riunito di nuovo, per due giorni, il consiglio dei cardinali che da ormai un decennio sovrintende alla riforma della curia e consiglia il Papa circa il governo della Chiesa universale. Nel corso del tempo, il consiglio ha perso pezzi (un po’ per scandalucci vari, un po’ per l’età dei componenti, un po’ per rinunce volontarie) e ormai si ritrova saltuariamente per discutere di tutto un po’. Anche perché la riforma tanto agognata e sudata è andata in porto lo scorso giugno, benché le attese nomine dei capidicastero tardino ad arrivare. Non è un dettaglio da poco: il cardinale Oscar Maradiaga, che del consiglio cardinalizio è il coordinatore, ha sempre detto che per capire la riforma bisognerà attendere le nomine. E noi attendiamo.

 

La sensazione è che il “comitato della corona” abbia in realtà esaurito la sua ragion d’essere e se ne ha conferma scorrendo i temi dibattuti nella due giorni vaticana: la fase continentale del Sinodo in corso, i recenti sforzi della Commissione per la tutela dei minori, i risultati della Conferenza della federazione delle conferenze episcopali asiatiche, svoltasi a Bangkok l’ottobre scorso. Infine, si è conversato “su alcuni affari correnti nelle diverse aree geografiche di riferimento”.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.