Il niet del Vaticano

Il Papa non incontrerà Kirill: “La diplomazia vaticana ha capito che non è il momento opportuno”

Matteo Matzuzzi

Non ci sarà alcun incontro fra i due, il prossimo giugno a Gerusalemme, perché avrebbe fatto il gioco dell’ala più rigida del Patriarcato moscovita

Non ci sarà alcun incontro fra il Papa e Kirill, il prossimo giugno a Gerusalemme, come invece si dava per scontato. A dirlo è stato Francesco, in un’intervista al quotidiano argentino la Nación: “Mi rammarico che il Vaticano abbia dovuto cancellare un secondo incontro con il patriarca Kirill”. “Ma la nostra diplomazia ha capito che un incontro dei due in questo momento potrebbe creare molta confusione”.

 

La diplomazia della Santa Sede ha capito che incontrarsi ora avrebbe fatto il gioco dell’ala più rigida del Patriarcato moscovita, alla disperata ricerca di una legittimazione internazionale dopo l’isolamento certificato anche dalla presa di distanza di settori dell’ortodossia. Una sorta di trappola, con la foto dell’abbraccio tra i due leader religiosi che avrebbe fatto il giro dei giornali e telegiornali russi, con l’implicito messaggio che Francesco sostiene la guerra santa di Kirill contro l’occidente lassista e corrotto.

   

“Aspetteremo tempi più favorevoli”, ha commentato da Mosca Hilarion, responsabile delle Relazioni esterne del Patriarcato. Al Papa è stato anche chiesto perché non abbia mai fatto il nome di Vladimir Putin da quando è scoppiato il conflitto in Ucraina, lo scorso febbraio. “Un Papa non nomina mai un capo di stato, tanto meno un paese, che è superiore al suo capo di stato”.

   

Le porte alla mediazione, però, sono sempre aperte: “Il Vaticano non riposa mai. Non posso dirvi i dettagli perché cesserebbero di essere sforzi diplomatici. Ma i tentativi non si fermeranno mai”.

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.