(foto LaPresse)

Se il Papa va da Kim Jong Un

Sempre più voci danno per possibile un viaggio di Francesco a Pyongyang. Niente di imminente, però qualcosa sta accadendo

Matteo Matzuzzi

Il leader nordcoreano aveva già nel 2018 fatto pervenire a Roma (tramite il presidente sudcoreano Moon Jae-in) la disponibilità ad accogliere il Papa

Il condizionale è d’obbligo, dato il particolare contesto politico di cui si parla, ma secondo quanto riportato dall’agenzia Fides, si starebbe lavorando per una visita del Papa in Corea del nord. Se a dare conto delle indiscrezioni fosse qualcun altro, la questione potrebbe essere derubricata a chiacchiericcio estivo. Invece, no. Il capo dei servizi di intelligence sudcoreani, Park Jie-won, ha confermato che è coinvolto in prima persona nel progetto. Ieri ha incontrato mons. Kim Hee-jung, arcivescovo di Gwangju e mons. Alfred Xuereb, nunzio in Corea del sud. Oggetto del vertice è appunto un possibile viaggio di Francesco a Pyongyang. Il direttore dell’agenzia Fides, padre Dinh Anh Nhue Nguyen, ha detto che “la sua visita sarebbe non tanto un punto di arrivo, quanto un punto di partenza per un tempo di riconciliazione, armonia, unità, nel nome del Vangelo. Sarebbe un momento di grazia e di benedizione per l’intera penisola”.

 

In ogni caso, l’evento rientra al momento nella categoria dei sogni. Se pare assai lontano un viaggio in Cina, nonostante il riavvicinamento seguìto alla stipula dell’Accordo provvisorio relativo alla nomina dei vescovi, non si vede come sarebbe possibile programmare una visita nel paese dove il fondatore  Kim Il Sung (nonno dell’attuale presidente) è considerato una divinità e le religioni sono perseguitate al punto che il possesso di una Bibbia comporta l’arresto.

 

Però qualcosa si muove: lo scorso giugno è stato nominato prefetto della congregazione per il Clero  mons. Lazzaro You Heung-sik, vescovo di Daejeon e grande sponsor del dialogo tra le due Coree. Proprio il presule ha confermato che Kim Jong Un aveva già nel 2018 fatto pervenire a Roma (tramite il presidente sudcoreano Moon Jae-in) la disponibilità ad accogliere il Papa a Pyongyang. Francesco si era detto disponibile a valutare la proposta quando l’invito fosse giunto in forma ufficiale. “Sono convinto che un’eventuale visita possa rappresentare una svolta, che permetterà a noi coreani di dialogare e comprenderci meglio, iniziando dalle piccole cose per finire alle grandi e magari arrivare alla riunificazione del sud e del nord”, ha detto mons. Heung-sik. 

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.