Te lodiamo, Trinità
Al Sinodo si discute di medicina amazzonica, ma per tutto il giorno in realtà tiene botta il caso Scalfari
Si è discusso di tutto (missioni, sfruttamento, ecologia integrale), anche di medicina tradizionale, “valida alternativa alla medicina occidentale”, nell’Aula Nuova del Sinodo. All’ora di pranzo c’è stato poi l’opportuno briefing che come di consueto ha animato la giornata assembleare: a dominare la scena, stavolta, è stato il vescovo-prelato emerito di Xingu, l’austriaco Erwin Kräutler (è diventato vescovo succedendo a suo zio), vero ispiratore del Sinodo. Davanti ai giornalisti ha detto in modo chiaro che non c’è alcuna alternativa a ordinare uomini sposati anche perché in Amazzonia “non si capisce il celibato”. Due terzi dei padri, secondo il monsignore, la pensano come lui (il che appare assai verosimile). In assemblea si insiste sul ministero femminile, si va dalle diaconesse (e pazienza per le commissioni volute dal Papa che a nulla hanno portato), a qualcosa di ancora nebuloso che potrebbe essere definito meglio nei prossimi giorni. Però è stata la giornata delle rivelazioni di Eugenio Scalfari, che con un suo fondo su Repubblica ha mandato in tilt la Sala stampa vaticana. Scalfari ha messo tra virgolette una confidenza di Bergoglio, secondo il quale “una volta incarnato, Gesù cessa di essere un Dio e diventa fino alla sua morte sulla croce un uomo”. E questo perché – chiarisce il fondatore di Repubblica – “Chi l’ha incontrato, sa che Papa Francesco concepisce il Cristo come Gesù di Nazareth, uomo, non Dio incarnato”. Nel pomeriggio la comunicazione ufficiale vaticana – che avrebbe altro a cui pensare, soprattutto in questi giorni – pubblica la smentita: libera interpretazione scalfariana, il Papa non ha mai negato la divinità di Gesù Cristo. E siamo solo al giorno 3.