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La Via Crucis sociologica del Venerdì Santo

Matteo Matzuzzi

I testi delle meditazioni scritti da suor Eugenia Bonetti, presidente di “Slaves No More”, puntano molto sulla politica e sull'attualità. Ma a forza di parlar d'altro ci si dimentica del mistero della Pasqua

Suor Eugenia Bonetti è presidente di “Slaves No More”, l'associazione che “persegue il fine esclusivo della promozione sociale, umana, civile, culturale e interculturale di donne e minori in situazioni di vulnerabilità e difficoltà, vittime di violenze, abusi, tratta e riduzione in schiavitù”. E' una santa, nel senso che ha visto con i propri occhi le sofferenze di tante donne e ragazzine, aiutandole concretamente. E' stata ventiquattro anni in Kenya e già questo dice se non tutto, molto. E' a lei che il Vaticano (il cardinale Ravasi) ha affidato la stesura dei testi delle meditazioni per la Via Crucis al Colosseo di questa sera. Testi interessanti, ma che ancora una volta puntano molto sul sociologico, sulla politica, sull'attualità.

 


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Su Twitter è stato scritto che “l'altro è il primo luogo di incontro con l'Altro”. Che è una bella frase, vera, naturalmente. Però l'impressione è che a forza di parlare di “altro” ci si dimentichi di parlare del mistero del Venerdì Santo e della Pasqua. Un esempio (ma se ne potrebbero citare tanti altri) è dato dalla XII Stazione, quella in cui si ricorda Gesù che muore sulla croce. L'esempio dei “testimoni della tua sofferenza e della tua morte ci ispiri a non far sentire la solitudine a quanti agonizzano oggi nei troppi calvari sparsi per il mondo, tra cui i campi di raccolta simili a lager nei paesi di transito, le navi a cui viene rifiutato un porto sicuro, le lunghe trattative burocratiche per la destinazione finale, i centri di permanenza, gli hot spot, i campi per lavoratori stagionali”. Esperienze vere e drammatiche, ma parlare di hot spot in una via Crucis è proprio coerente con quell'avvenimento? A volte basterebbe guardare la Croce in silenzio, senza bisogno di fare paragoni con direttive ministeriali anche discutibili. Per la Sociologia esistono i manuali ad hoc.

 

[Questo testo è stato pubblicato su Newman la newsletter settimanale curata da Matteo Matzuzzi che racconta la vita della Chiesa. Se volete riceverla potete iscrivervi qui]

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  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.