Nino Di Matteo (Foto LaPresse)

Di Matteo cerca un pentito del mondo politico. Ecco dove lo troverà

Massimo Bordin

Il pm pensa che se l’unico politico condannato è Marcello Dell’Utri, che nel 1992/93 politico non era ancora, questo conferma come le stragi e l’operazione trattativa siano avvenute per propiziare l’ascesa di Berlusconi

Ci vorrebbe un pentito del mondo politico, ha detto il dottore Nino Di Matteo a Lucia Annunziata. Potrebbe trattarsi, come ha già notato Luca Rocca sul Tempo, di una implicita constatazione di un vuoto o meglio di un salto logico nella sentenza. Ma in realtà Di Matteo pensa che se l’unico politico condannato è Marcello Dell’Utri, che nel 1992/93 politico non era ancora, questo conferma come le stragi e l’operazione trattativa siano avvenute per propiziare l’ascesa di Berlusconi. E’ la tesi proposta già nel 1994 dall’inchiesta “Sistemi criminali” dei pm palermitani Ingroia e Scarpinato che però nel 2001, constatando di non aver trovato prove a conforto della loro ipotesi, chiesero di archiviare. Poi si applicarono al processo sulla mancata perquisizione del covo di Riina ma l’ipotesi della trattativa fu vagliata nel frattempo in una sede politica, la Commissione parlamentare antimafia, nella legislatura iniziata nel 2008. La commissione era presieduta da Giuseppe Pisanu, che iniziò la legislatura in Forza Italia e la concluse aderendo al gruppo di Mario Monti, e si avvalse della partecipazione di Walter Veltroni, che dopo la sconfitta elettorale del Pd al suo esordio, si dimise da segretario e decise di impegnarsi nella importante commissione che si avvalse anche dell’apporto occasionale di Antonio Di Pietro, guest star. L’idea della trattativa nasce in quella sede, sulla base di alcune dichiarazioni di Claudio Martelli e di Enzo Scotti che si intrecciano con i verbali di Massimo Ciancimino, raccolti dai pm di Palermo. Prepariamoci a guardare con attenzione alla futura commissione antimafia. Il nuovo pentito verrà da lì.