L'aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo dove si svolgono le udienze del processo sulla presunta trattativa (foto LaPresse)

Consigli utili ai magistrati di Palermo

Andrea Marcenaro

Forse i giudici del processo sulla Trattativa farebbero meglio a trovarsi un lavoro diverso e più stimolante

Tutto finalmente cambia, l’Italia intera scoppietta, niente è certo, le sorprese sono all’ordine del giorno e le usanze di ieri stanno andando gambe all’aria. Sarebbe allora una novità interessante, e in armonia coi tempi, se i magistrati di Palermo, i quali ieri hanno condannato il generale Mario Mori e altri nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, decidessero in piena autonomia di rendersi altrettanto utili alla società applicandosi a un lavoro diverso e forse più stimolante addirittura per loro stessi. Nel caso ritenessero l’idea degna di considerazione, il consiglio è però di affrettarsi: i lavori migliori costituiscono oggetto dell’interesse di molti e rischiano di finire presto in via di esaurimento. A pulire i cessi di Mediaset, per dire, sono già candidati i Cinquebrocchi.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.