Pattuglie della Polizia a Ostia (foto LaPresse)

A Ostia procura e questura arrivano dopo la Rai

Massimo Bordin

Ieri un’operazione “capillare” interforze di polizia, carabinieri e Guardia di finanza ha circondato e perquisito le abitazioni degli Spada dove si sono trovate armi e droga. Quanto tempo è servito per rendersi conto di una situazione nota?

Polemiche inutili, dibattiti astratti in cui si consumano questioni serie. Un copione che rivediamo recitato spesso sul tema della mafia e della lotta alla criminalità. L’ultimo esempio viene da Ostia dove è stato necessario vedere un delinquente che prende a testate e bastonate una troupe televisiva per mettere in piedi un’operazione di polizia che difficilmente può essere definita tempestiva. Il tempo intercorso fra la testata e il blitz è stato utilizzato dalla criminalità per regolare i conti a pistolettate – qualcuno deve aver ritenuto improvvida l’esuberanza del giovane Spada – e dalle istituzioni per un grande dibattito sull’uso dell’esercito, al quale la sindaca si era detta favorevole. Ieri invece c’è stata un’operazione interforze di polizia, carabinieri e Guardia di finanza. Operazione imponente, 250 uomini e mezzi terrestri e navali. Circondate e perquisite le abitazioni degli Spada dove si sono trovate armi e droga. Un’operazione mirata e capillare, come viene definita nel comunicato. Benissimo. Ora però, prima che riprenda l’affascinante dibattito su che tipo di mafia sia presente a Roma, è forse utile chiedere alla procura e alla questura quanto tempo sia loro occorso per prendere la mira e agire capillarmente, vista la notorietà di una situazione che non a caso aveva portato una troupe della Rai dove ora, con diversi mezzi, sono arrivate le forze di polizia.

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