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Bandiera Bianca

Cosa significa davvero l'addio dell'Università di Bologna ai test d'ingresso online

Antonio Gurrado

Dal prossimo anno accademico le prove di selezione per l'Alma Mater saranno solo in presenza. D'altronde l’università serve a preparare gli studenti alle sfide di tutti i giorni: nella vita reale bisogna sapersela cavare anche in trasferta

Il Rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, non vuole trarre conclusioni affrettate ma lascia al nostro intuito – in un’intervista a Repubblica – i motivi per cui, dal prossimo anno accademico, le prove d’ingresso saranno solo in presenza.

Pare che i test online diano risultati troppo anomali, fuori scala, e c’è da credere che negli ultimi anni l’utilizzo del doppio canale di selezione abbia mostrato una certa effettiva disparità nei risultati concreti ad anno accademico in corso. Di per sé i sospetti non portano a nulla, quindi credo che la decisione del magnifico non abbia come sottinteso il solo banale “a casa copiano”. Significa piuttosto che magari in casa uno rende anche meglio perché sta comodo, è a suo agio, lo circonda un ambiente rassicurante.

L’università tuttavia serve a preparare alla vita reale e la vita reale è sempre ostile; bisogna aprire la porta e dimostrare di cavarsela anche in trasferta.